FIRENZE - E' l'uomo del momento, Lorenzo Insigne. Conte non se l'è sfatto sfuggire e punterà molto probabilmente su di lui nei match contro Azerbaigian e Norvegia: “Fa piacere ricevere tanti complimenti, non capita tutti i giorni uscire da San Siro con gli applausi dei tifosi di casa" dice il "magnifico", autore di assist e doppietta contro il Milan.
L'INFANZIA - "I miei genitori mi sono sempre stati accanto. Da piccolo ho fatto tanti sacrifici, non mi piaceva andare a scuola, la mattina andavo a lavorare, vendevo vestiti al mercato, e nel pomeriggio mi allenavo con le giovani azzurre. In casa c’è sempre stata tanta allegria, anche se non avevamo niente. Ora sono contento di aver aiutato la mia famiglia".
LO SCUDETTO - "Scudetto col Napoli? E’ presto, sono poche le partite. Ora abbiamo cominciato a far bene e parlare di vittoria del campionato è prematuro e creerebbe caos".
IL 4-3-3 - "Trequartista, esterno o attaccante non mi importa: devo sempre dare il massimo. A Sarri gli ho sempre detto che non ho problemi di posizione.4-3-3. Benitez? Gli devo tanto, mi ha fatto crescere anche in fase difensiva. Certo, col 4-3-3 mi diverto di più, è il mio modulo. Il cambio ci ha dato più sicurezza nei nostri mezzi: glielo proponemmo pure a Benitez. Ora dobbiamo seguire Sarri, è uno che ne capisce di calcio: con lui possiamo ottenere grandi risultati. Ci ha trasmesso subito una grande grinta: credeva in un modulo, ma si è accorto dell’errore e questo suo ricredersi ha portato grossi benefici.
LA 10 - "Maradona? Ripeto, non lo scomodiamo. E’ stato il giocatore più forte di tutti i tempi. Io ho fatto solo due gol su punizione con la maglia del Napoli, quindi niente paragone. La maglia numero 10? Non sta a me decidere, ma al club. Nel caso sarà un peso e un’emozione allo stesso tempo. Per ora sto bene con la numero 24".
IL FUTURO - "Spero di rimanere il più a lungo possibile al Napoli e da piccolo sognavo di giocarci, è il sogno di ogni bambino di Napoli. All’inizio ho avuto un po’ di problemi con la tifoseria, sono momenti che sono passati. Non ho mai pensato di lasciare Napoli, ho reagito male solo perché ci tengo a far bene con la maglia azzurra. Sono il primo tifoso e quando il Napoli non vince ci sto male".