TORINO - Para i colpi e, serrando la mascella, restituisce: è la Juventus, per nulla intimorita dal gossip imperante attorno a Paul Pogba e Leonardo Bonucci. L’amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici, anzi, rispediscono le voci al mittente, convinti del fatto che in assenza di proposte concrete il futuro del centrocampista francese e del difensore viterbese sarà legato a doppio filo con i bianconeri. Non solo: gli uomini mercato del club di corso Galileo Ferraris spingono per raggiungere obiettivi a lungo agognati e il fatto che occorra affrontare corazzate mai così ricche come le big di Premier League non spaventa. Per la serie: cari Chelsea e Manchester United, non solo non prestiamo ascolto alle vostre avance, ma rilanciamo...
AGO - Così si spiega il pressing insistito e insistente di chi a un attacco subito risponde immediatamente con un contrattacco. Nemanja Matic da un lato, Juan Cuadrado dall’altro, sul fronte Blues: trattasi di calciatori dal futuro in bilico, aspettando l’arrivo di Antonio Conte al tramonto del weekend. Il mediano serbo, a 27 anni, è reduce da una stagione tutt’altro che esaltante dal punto di vista personale e di squadra. Mentre il Chelsea sprofondava, l’ex Benfica provava invano a restare a galla, accumulando una quarantina di presenze non proprio indimenticabili. Cerca un deciso rilancio, il centrocampista legato al Chelsea da tre anni di contratto e valutato non poco dai dirigenti del club londinese: si partirebbe da una base di 30 milioni, con la Juventus ferma - ora come ora - a 20. L’ex ct della Nazionale avrà l’ultima parola, su Matic e sulla Vespa dei gloriosi tempi fiorentini. Già, Cuadrado (anche lui con contratto in scadenza nel 2019) rientrerà a Stamford Bridge dopo le vacanze post Coppa America, in mancanza di novità. Eppure, con l’ausilio dell’agente Alessandro Lucci, risulta che il colombiano voglia vederci chiaro in merito al futuro. Fosse lui l’ago della bilancia, non ci sarebbero dubbi: bye bye Londra. Il gol (nel derby del 31 ottobre) che sbloccò l’impasse juventina nel corso dell’ultimo campionato è come un tatuaggio sulla pelle di chi opera dietro le scrivanie, per il bene dei bianconeri. Il ricordo è ancora caldo e dolce. Tutti sanno, in fondo, che l’esterno si è trovato benissimo a Torino e altrettanto volentieri tornerebbe a scorribandare in Italia sulla fascia preferita.
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