TORINO - Con Alvaro Morata in bilico, le 3-4 piste di spessore battute dalla Juventus per l’eventuale sostituzione dell’attaccante spagnolo rimangono intatte. Edinson Cavani sarebbe il preferito, perché oltre a far gol conosce alla perfezione le pressioni del campionato italiano. Il problema è che, al netto dell’onerosità dell’operazione, a Parigi il dilemma sul cambio o meno di allenatore blocca qualsiasi accelerata sul fronte del Matador, tutt’altro che legato al tecnico pericolante Laurent Blanc. Ecco perché i vertici bianconeri non mollano Romelu Lukaku e Christian Benteke: profili diversi, tecnicamente ed economicamente. Tratto in comune: smaniano dalla voglia di cambiare aria, oltre a rappresentare con fierezza una delle Nazionali più temute all’Europeo.
LA CONFESSIONE - La punta in uscita dall’Everton, intanto, si è confessata alla rivista So Foot. Alcuni estratti consentono di accostarlo ai bianconeri e ad uno dei trascinatori della scorsa stagione: «Quand’ero al Chelsea fu dura per me. Però ricordo un match contro il Manchester United, io su una panchina, Paul Pogba sull’altra. Dopo la partita parlammo a lungo della nostra situazione, gli dissi: “Dall’anno prossimo, non appena avremo una chance, la gente comincerà a parlare di noi”». E ancora: «Nel 2012 ho vinto la Champions con il Chelsea, ma non volli toccarla. Il motivo? Perché non avevo contribuito alla vittoria. Io al Psg? Di sicuro voglio giocare in un club che punti dritto alla Champions!».
JUVENTUS, SPIRAGLIO PER MORATA: È TENTATO
«DERBY JUVE-TORINO PER EMRE MOR»
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