Anche le storie più belle, quelle che sembrano le più belle, possono finire. E terminano nei momenti più inaspettati. La notizia della settimana è l'addio al Settimo di Massimo Capussotto. Sì, perchè il direttore generale viola ha preferito fare un passo indietro, senza polemiche e senza troppi rancori. Troppe le divergenze di vedute con la presidenza per poter fare in modo che un rapporto, ormai logoro da settimane, potesse proseguire. E ora il Settimo si ritrova a dover affrontare un terremoto societario difficilmente prevedibile, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, visto che l'addio di Capussotto arriva in una fase della stagione in cui tutte le squadre del Settimo sono ancora in piena corsa su tutti i fronti.
Le parole di Capussotto
A metterci la faccia per primo ci pensa lo stesso Capussotto, che spiega così i motivi che lo hanno portato a presentare le dimissioni: «Da tempo i dissidi con il presidente Ursillo erano sempre più frequenti: la vedevamo in maniera diversa su tutti i fronti e per questo era giusto che io facessi marcia indietro. Dal punto di vista personale, visto che sia io che il presidente siamo persone adulte, ci siamo lasciati benissimo: è inutile serbare rancori o avere rimpianti, le strade si dividono ma restano i bei ricordi vissuti nel mio anno e mezzo a Settimo». Capussotto analizza il proprio anno e mezzo a Settimo. Ricordando le gioie più belle: «I risultati della Prima Squadra e della Juniores dello scorso anno, che ha centrato il titolo regionale, oltre al grande lavoro svolto con le giovanili sono sotto gli occhi di tutti. Ho dato tutto me stesso per il Settimo, ma ora è giusto guardare avanti».
Ursillo stizzito
Se Capussotto ha usato parole al miele per il Settimo e per il presidente Ursillo, non si può dire lo stesso del numero uno viola, che ha commentato con un pizzico di stizza la vicenda: «Non voglio commentare questa decisione, perchè non l'ho presa io. Capussotto si è dimesso, dunque sarà Capussotto a dover spiegare agli altri la propria scelta. Per ora sarà il ds Bellantuono a svolgere le sue mansioni, perchè per adesso non abbiamo intenzione di inserire altre figure in società. Siamo a posto così». I primi screzi fra Capussotto e Ursillo sembra che siano nati nei mesi scorsi. Uno degli oggetti del contendere è stata la gestione della Juniores Regionale, visto che la dirigenza viola accettò le dimissioni del tecnico Stefano Ambrosini, ma Ursillo prese posizione e confermò il tecnico difendendolo a spadatratta. Sia il direttore sportivo Bellantuono che Capussotto vennero di fatto delegittimati dalla decisione di Ursillo, al quale spetta l'ultima parola su tutte le questioni societarie, sia dal punto di vista organizzativo che sul fronte tecnico. Insomma, la presenza di Capussotto era diventata "ingrombante" ed è stato lui stesso a rendersene conto. E ha lasciato, in maniera sobria ed elegante, senza far rumore.