Ha dato cuore, anima e risultati al Settimo, ma evidentemente non è stato ripagato con la stessa moneta. Dopo la sconfitta rimediata sabato scorso in casa del Lascaris il tecnico della Juniores campione regionale e vicecampione d'Italia Stefano Ambrosini ha deciso di rassegnare le dimissioni. Un fulmine a ciel sereno, che ha colpito la società viola in un momento in cui le acque sembravano essere calme. Un confronto fra il tecnico e la dirigenza avvenuto dopo la gara pare che abbia causato una frattura che sembra insanabile. Sembra, perchè l'ultimo disperato tentativo di ricomporre il rapporto è affidato al presidente Emiddio Ursillo, cheda sempre stima tantissimo il tecnico e proprio questa sera lo incontrerà per cercare di avere un chiarimento.
In estate, pur di rimanere in via Primo Levi al fianco di Ursillo (i due si stimano da anni), Ambrosini aveva deciso di rifiutare la corte di società come Pro Settimo Eureka, Lucento e Venaria. E lo aveva convinto il presidente Ursillo in prima persona, che pur di averlo ancora a disposizione ha fatto il possibile per soddisfare le richieste di uno degli allenatori più apprezzati in Piemonte. Adesso dovrà essere lo stesso Ursillo, che ha sempre speso parole al miele per lui, a convincerlo a tornare sui suoi passi. Il tecnico, che attende di parlare con il presidente, non rilascia dichiarazioni per non rendere le acque ulteriormente agitate in casa Settimo e per rispetto di un club che gli ha dato tanto e al quale ha dato tutto e anche di più. Ma l'atmosfera è tutt'altro che rilassata: la squadra è dalla parte dell'allenatore che ha trascinato lo storico gruppo dei '98 al titolo regionale e alla finale Scudetto.
Gli errori di Bellantuono
E sul carro dei vincitori, nella scorsa annata, ci sono saliti tutti, quando i viola ricevevano gli applausi del Piemonte intero. Il primo fra questi, uno degli uomini che ha lasciato maggiormente la Juniores in balia degli eventi in questa stagione, è Vito Bellantuono (che si rifiuta di intervenire sull'argomento), direttore sportivo di Prima Squadra e Juniores che sembra decisamente più interessato alla prima (senza peraltro grandi risultati, visto che il tecnico Viola è costretto a fare i salti mortali per sopprire alle mancanze di un mercato con poche luci e tantissime ombre) che alla seconda. La Juniores infatti, che Ambrosini sognava di rendere sempre più competitiva nonostante fosse conscio di perdere buona parte dei ragazzi che ha trascinato fino al sogno tricolore, si è ritrovata con pochissimi rinforzi all'alba della nuova stagione. Le sconfitte contro Lascaris e Bsr Grugliasco (in panchina c'era Viola) hanno evidenziato le problematiche che Ambrosini temeva di riscontrare in campionato. E alla base della rottura fra tecnico e società sembra che ci siano state anche delle divergenze di vedute sulla formazione da schierare: la mancanza di comunicazione con la Prima Squadra e una certa predilezione del Settimo a voler insistere sui giocatori di proprietà hanno reso il rapporto fra le parti sempre più complicato. Non solo Bellantuono, ma anche il direttore generale Massimo Capussotto (in maniera per certi versi legittima, visto che il compito dovrebbe riguardare maggiormente il ds) coglie l'occasione per tirarsi fuori dalla vicenda: «Sono questioni che riguardano Bellantuono e Ambrosini e non me, dovrebbe essere Bellantuono a dare eventuali spiegazioni».
Non parla nessuno
Insomma, il silenzio regna in casa Settimo, ma con questo comportamento la società rischia di annacquare gli anni splendidi vissuti da Ambrosini e l'attuale Juniores rischia di vivere un'annata da incubo. Come se non bastasse sembra che Bellantuono abbia già contattato l'ex Atletico Chivasso Francesco Mele (che comunque non sembra propenso ad accettare), prima ancora che Ursillo e Ambrosini si incontrino per chiarire e ciò non fa che mettere in risalto una confusione a dir poco preoccupante. Forse, l'unico allenatore ad aver compiuto un miracolo come vincere un titolo nella gestione di Ursillo & C. (insieme a Telesca), avrebbe meritato come minimo un occhio di riguardo.