L'anno zero delle rappresentative è giunto ad un punto di non ritorno. Il Torneo delle Regioni, che comincerà domenica prossima in Lombardia, sancirà un bilancio sulla rivoluzione di inizio stagione. Per capire se il nuovo corso delle selezioni regionali ha ottenuto i risultati sperati, tuttavia, bisognerà attendere un solo e incontrovertibile verdetto: quello del campo. Il presidente del Comitato Piemonte-Vda Ermelindo Bacchetta lo sa bene: «Questa è una stagione completamente diversa rispetto alle precedenti, anche perchè abbiamo cambiato l'intero staff tecnico. Il lavoro fatto dai selezionatori, fino a questo momento, è stato impeccabile e i ragazzi si sono calati perfettamente nella realtà delle rappresentative regionali, partecipando con grande impegno a tutti i raduni e alle amichevoli fatte durante l'anno. Siamo già molto soddisfatti, ma adesso è arrivato il momento di raccogliere quanto abbiamo seminato». Le novità, quest'anno, non sono certo mancate. Ad inizio stagione, Bacchetta ha puntato forte su Fabrizio Viassi, il coordinatore della nuova era della rappresentative regionali. E la conseguenza sono stati gli addii di Nisticò (già concretizzato al termine dell'anno scorso), Mari e Zambetti: fuori loro, dentro Nobili (inizialmente come vice di Viassi alla Juniores), Lombardi (per gli Allievi), Bonelli (per gli Allievi Fascia B, la più importante novità dell'anno) e Terroni (Giovanissimi). Tutte scelte dettate dal nuovo supervisore, che dopo mesi di duro lavoro non ha saputo resistere alle lusinghe del Fossano. Ma il progetto, nonostante la partenza di Viassi, è proseguito a vele spiegate, con raduni, amichevoli e tornei che hanno lasciato un segno indelebile nel percorso intrapreso dallo staff tecnico. Il Maggioni-Righi ha rappresentato il punto più alto di questa prima stagione e il quarto posto ottenuto alla kermesse internazionale di Borgaro (Atalanta, Goterborg e Torino si ricorderanno a lungo di Fadda e compagni) ha ridato lustro all'intero movimento piemontese. Dando un senso alla ventata di novità portata dal Comitato regionale nel settembre scorso. Adesso, però, è arrivato il momento di serrare le fila: le aspettative sono tante e le rappresentative non possono permettersi passi falsi. Perchè le figuracce delle scorse stagioni non si potranno più ripetere. Non ripetere i passaggi a vuoto delle scorse annate è l'obiettivo minimo della spedizione in Lombardiache, dal 31 maggio al 6 giugno, dovrà essere utile per tagliare i ponti col passato e creare un futuro ambizioso. Bacchetta prosegue la propria analisi sull'imminente Torneo delle Regioni e sul ruolo che il Piemonte dovrà ricoprire: «C'è grande voglia di dimostrare di essere competitivi al cospetto delle altre regioni. Le partite, però, vengono decise dagli episodi e dobbiamo avere anche la fortuna dalla nostra parte per fare bene. I presupposti per stupire ci sono tutti». E per sei giorni, tutti, tiferanno per il Piemonte: mai come quest'anno l'entusiasmo che si respira è tanto.
Paolo Pirisi (Habtech)