"Chi ha paura resti nello spogliatoio". Sì, perchè Venaria-Settimo non è una partita normale. Berta e Telesca vogliono regalarsi una domenica bestiale, una giornata da sogno, novanta minuti che potrebbero scrivere la pagina più bella di una stagione intera. I padroni di casa, costretti ad inseguire i viola, preparano la partita della vita, perchè il salto di categoria non è mai stato così vicino: dopo anni di lavoro a fianco del timoniere Berta, l'uomo delle mille battaglie sulla panchina dei cervotti, la squadra gioca a memoria ed è pronta per affrontare la paura di volare, tipica di chi si trova nelle zone più nobili della classifica al termine di una cavalcata tanto meravigliosa quanto inaspettata. Il Settimo è lì, ad un solo punto, e una vittoria consentirebbe a Greco Ferlisi e compagni di effettuare il sorpasso alla penultima curva che porta dritta all'Eccellenza. Dall'altra parte, però, c'è il feroce Settimo, più forte delle polemiche, dei momenti difficili, dei terremoti societari e di tutti coloro che avrebbero scommesso sulla sua caduta quando i risultati cominciavano ad essere altalenanti. E la cartolina più bella, il tecnico Salvatore Telesca, l'ha mandata mercoledì scorso: finale di Coppa Italia conquistata, con tanti saluti alla Pedona e alla malasorte. Ma domenica, il tempo dei ricordi verrà azzerato, così come la classifica: chi vince, sogna. Chi perde, invece, è destinato a soccombere dinnanzi al nemico. Contano solo i tre punti.
Paolo Pirisi (Habtech)