Volpiano-Junior Biellese, nobiltà contro novità

FINALISSIMA JUNIORES REGIONALE - Le volpi argentate, campioni in carica, affrontano la squadra di Roano a Borgaro: in palio c'è il titolo regionale

La grande regina al cospetto della più bella delle debuttanti, il "vecchio" che ritorna contro il nuovo che avanza. Volpiano-Junior Biellese, la finalissima Juniores che si disputerà sabato a Borgaro alle 15.30, non può che contenere tantissimi significati, che coronano un percorso meraviglioso da parte di entrambe le squadre. Le volpi argentate, guidate dall'esperto Luca Conta, vogliono confermarsi su standard altissimi e l'obiettivo di vincere il secondo titolo regionale consecutivo è tanto ambizioso quanto concreto: la forza del blocco di giovani cresciuti nella cantera biancoblù continua ad essere straordinariamente dominante e i risultati lo dimostrano. I sogni di gloria del Volpiano, quest'anno, passano dai piedi di Pititto e D'Agostino, che completeranno la pattuglia di veterani composta da Valsecchi, Caldarelli, Zanzarelli e Antoniotti. Dopo un campionato sontuoso e un girone eliminatorio praticamente perfetto, in via San Grato si comincia ad intuire che le possibilità di tornare a vincere siano alte, ma non tali da evitare di avvicinarsi al grande appuntamento senza la necessaria prudenza di chi sa che, certe sfide, si vincono con la testa e non soltanto con il cuore. Di fronte ai campioni in carica, ecco la Junior Biellese, che da anni sforna talenti e che arriva alla finalissima di sabato con la consapevolezza di chi può compiere un'impresa storica. Andrea Roano, pupillo di Luca Prina negli anni della grande Biellese, dopo aver perso un titolo regionale con i Giovanissimi proprio all'ultimo atto contro la J Stars nella passata stagione, ha voglia di puntare in alto e ha già dimostrato di essere un tecnico pronto per palcoscenici importanti, nonostante la giovane età: le stagioni passate a fare vagonate di gol sui campi di tutta la regione hanno avuto un senso. La squadra gioca a memoria, diverte, si diverte e porta in dote un cinismo che può essere l'arma in più di una partita secca. Le fortune dei lanieri sono riposte su Rizzo, Curatolo e Sassi, un trio che può fare male, ma anche nelle mani della saracinesca Sazimanoski, autentica sicurezza di una macchina che, se non è perfetta, poco ci manca. Quel poco che serve per vincere la partita della vita: comunque vada, il Piemonte applaudirà la sapienza e la competenza di due realtà che hanno basato le proprie certezze sulla qualità dei propri giovani. Per la perfezione, tuttavia, serve ancora un piccolo passo. Borgaro sta già fremendo.   

 

Paolo Pirisi (Habtech)

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