Sembrava essere tornato il momento di rivedere l'Airaschese nei palcoscenici più importanti del calcio piemontese. Ma le promesse, le ambizioni e i proclami hanno ceduto il passo alla più totale confusione e negligenza. L'arrivo a metà ottobre di Carlo Saccomando, insieme ad una cordata imprenditoriale fra cui figurava anche la controversa figura di Norbert Ciuccariello, aveva fatto molto rumore, soprattutto per le dichiarazioni rilasciate dalla nuova dirigenza biancorossa, intenzionata ad intraprendere un progetto che avrebbe riportato l'Airaschese in Eccellenza nel giro di due anni. L'approdo al “Marco Lafranchi” del direttore sportivo Tiziano Mirimin sembrava poter essere il primo tassello verso un futuro roseo, ma la situazione negli ultimi mesi è degenerata in maniera difficilmente reversibile. E la presa di posizione dei giocatori della Prima Squadra di non scendere in campo domenica scorsa contro il Villafranca (ha giocato una formazione composta da Allievi e Juniores) ha dato un segnale forte alla società, rea di non aver rispettato le promesse fatte al momento dell'insediamento al posto della vecchia gestione targata Massimo Pastorino. A spiegare la situazione ci ha pensato il tecnico dei biancorossi Ettore Cellerino: «In questa vicenda, i ragazzi devono sapere che hanno tutto il mio sostegno e che sono vicino ad ogni singolo giocatore. Purtroppo la situazione è molto complicata e in quest'ultimo mese abbiamo pagato sul campo i problemi che ci sono dal punto di vista societario. Le promesse non mantenute sui rimborsi spese hanno pesato tantissimo sulle nostre prestazioni, malgrado il nostro impegno non sia mai venuto meno». Tuttavia, dopo giorni particolarmente complicati, la squadra si è ritrovata martedì sera all'allenamento e, fatta eccezione per il centrocampista Campagnaro (che si è preso una settimana di tempo per decidere) e per il secondo portiere Mascia, ha preso la decisione di concludere la stagione, provando a compiere la grande impresa di mantenere la categoria. Le parole di Cellerino confermano la ferrea volontà di proseguire il lavoro iniziato quattro mesi fa: «I dirigenti ci dicono le stesse cose che si sentono in televisione quando si parla del Parma. Tante promesse, ma mai nessuno che mantenga la parola data. E' una situazione paradossale, ma la mia intenzione è quella di continuare questo campionato e sono orgoglioso del fatto che la squadra abbia accettato di continuare questa avventura. Per i ragazzi, soprattutto per i giovani, è un'opportunità per mostrare quanto valgono, nonostante le mille difficoltà che stiamo avendo in questo momento. Sarebbe un peccato buttare via quattro mesi di lavoro».
Paolo Pirisi (Habtech)