Coppa Italia, Lazio-Juventus 0-1: bianconeri in semifinale 

All'Olimpico contro la Lazio, la squadra di Allegri premiata dalla goal line tecnology che coglie la rete di Lichtsteiner, sfuggita ai sensi umani
Coppa Italia, Lazio-Juventus 0-1: bianconeri in semifinale © MANUELA VIGANTI

ROMA - Cattiva e spietata, la Juventus conquista la semifinale con l’Inter (mercoledì prossimo l’andata a Torino). Non mollano niente i bianconeri e portano a casa la vittoria all’Olimpico mettendo in campo la capacità di soffrire e combattere. Meno bella delle ultime uscite, ma implacabile nel cercare la vittoria e premiata dalla goal line tecnology che coglie la rete di Lichtsteiner, sfuggita ai sensi umani. Una vittoria meritata, dunque, che lancia la Juventus verso un altro finale di stagione in corsa su tutti i fronti alla faccia di chi pensava che a Torino la fame fosse finita.

I MIGLIORI - Alex Sandro è un mostro di corsa e tecnica, la sua crescita è progressiva, micidiale, costante. Morata dà segni di crescita, ma al momento la generosità è superiore alla fortuna, fermo restando l’impegno e la classe. Zaza è decisamente più incisivo, bomber da battaglia, si ambienta alla grande in una partita ruvida e cattiva. Si sente la mancanza di Khedira, senza il quale la manovra è decisamente meno fluida, le cerniere fra i reparti cigolano e prevale la corsa rispetto alla geometria. Nella Lazio spicca il neoacquisto Bisevac, un Barzagli serbo, che alla sua prima partita in biancoceleste sfoggia esperienza, lucidità e zero problemi di ambientamento. Per il resto la prestazione della squadra di Pioli è decisamente superiore a quella della gara di campionato, ma continua a mancare della capacità (a livello tecnico, tattico e di fantasia) di rendersi veramente pericolosa dalla trequarti in più.

BATTAGLIA - L’inizio della Lazio è molto aggressivo tra pressing ossessivo sul portatore di palla bianconero e falli in abbondanza, troppo tollerati da Damato, che perdona in particolare Mauricio, ammonito al 9’ del secondo tempo al nono fallo, di cui il primo - su Zaza al 14’ - valeva sicuramente il giallo. La partita è combattuta ma produce poche occasioni: Keita si divora un gol lanciato millimetricamente da Milinkovic (dorme Caceres), la Juventus risponde con un diagonale insidioso di Zaza e un bel tiro di Pogba. Al 34’ è protagonista Morata che si libera con un pallonetto magnifico “autolanciandosi” in area, viene affrontato da Bisevac che lo trattiene per la maglia: non è uno strattone violento, ma la maglia si allunga di almeno una spanna e applicando severamente il regolamento di potrebbe fischiare il penalty.

GOL TECNOLOGICO - Nella ripresa lo stesso Morata, in crescendo, crea l’occasione migliore, liberandosi sulla sinistra e appoggiando a Zaza: il tocco è sporcato di piede da Berisha, che manda fuori tempo il bomber lucano sbilanciato e incapace di centrare la porta vuota da posizione defilata. La Juventus è sicuramente più incisiva, ma la Lazio tiene botta nella battaglia muscolare che impedisce ai bianconeri di creare una manovra offensiva pulita. Alla fine è un’azione finalizzata da Zaza a creare lo spunto per il gol: Berisha la respinge, la aggancia Lichtsteiner che ci mette una vita ad appoggiare verso la porta vuota, tant’è che il portiere laziale riesce con un colpo di reni a raggiungere la palla. Ma questa ha già varcato la linea: non se ne accorge Damato, ma la goal line tecnology, che convalida la rete juventina.

STUPIDO GIALLO - Il finale è concitato, nervoso, con la Lazio che attacca senza la necessaria lucidità, la Juventus che dopo un leggero calo di tensione ritrova energia con gli innesti di Mandzukic e Cuadrado. Ma in tutto ciò non succede niente di veramente importante. A parte un paio di occasioni per la Juventus (Mandzukic e Dybala) e la stupidissima ammonizione di Zaza, che perde tempo uscendo dal campo, e in campo non ci potrà andare contro l’Inter, perché diffidato.

LAZIO-JUVENTUS, IL TABELLINO

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