TORINO - Non è un fine anno particolarmente sereno quello dei vertici Mediaset. I dati che arrivano sugli spettatori della Champions non sono incoraggianti. Di sicuro non sono quelli che l'azienda si aspettava quando ha deciso di investire 700 milioni per il triennio della Coppa più importante. L'analisi che fa "L'Espresso" ammette pochi dubbi: l'audience di questa edizione della Champions è nettamente inferiore rispetto a quella delle due edizioni precedenti, quando il pacchetto era condiviso con Sky. I dati citati da L'Espresso sono basati su quelli ufficiali Auditel e raccontano che, in queste sei giornate, le partite in chiaro e quelle a pagamento su Premium hanno avuto una media di 2 milioni e 808mila spettatori contro i 4 milioni e 170mila del torneo precedente (-33%) e i 5 milioni e 132mila del 2013-2014 (calo di oltre il 45%), anche se all'epoca le squadre in campo erano tre e non due come quest'anno.
POCHE IN CHIARO - Sicuramente ha influito sui dati la scelta di Mediaset di rendere visibili in chiaro soltanto alcune partite della Roma (quando all'inizio invece era stato promesso altro) e nessuna della Juve, facendo tra l'altro infuriare i tifosi di entrambe le squadre. Emerge anche che sono pochi gli utenti di Sky che hanno optato per il cambio di abbonamento, discorso a parte per gli esercizi commerciali che hanno deciso di offrire la Champions ai propri clienti. La speranza dei vertici è che la situazione migliori in vista degli ottavi, ma il sorteggio non ha dato una mano alle italiane (Bayern per la Juve e Real per la Roma) e alle loro speranze di passare il turno.