TORINO - Il problema è semplice semplice: può il miglior terzino sinistro del mondo, un tipo capace di portare a casa diciannove trofei - tutti con la candida camicetta del Real Madrid indosso - stufarsi d’un tratto di un’esperienza vissuta in maniera totalizzante nella capitale spagnola, che si rinnova ininterrottamente dal 2007? Sì, Marcelo Vieira da Silva Junior può. Ci sta che dopo aver girovagato sui prati di mezzo mondo, incartando regali su regali al bomber di turno sotto forma di cross tracciati con il goniometro (11 assist solo la scorsa stagione), il nazionale brasiliano si stanchi del già visto più volte, della meccanicità di un successo che ti fa godere all’inizio, quindi diventa quasi una tediosa abitudine. L’ex Fluminense nonché l’erede di un tale Roberto Carlos vive giorni un po’ così, tra l’attesa della nuova stagione e i contatti quotidiani con il Cristiano Ronaldo nella nuova versione juventina, l’ex compagno di mille scherzi nei gloriosi tempi madrileni. Una certezza, tra le altre, c’è: se la Juventus non esclude a priori la pista, in questo momento è Marcelo a spingere fortemente pur di riabbracciare presto il campione portoghese.