TORINO La Juve non lo molla, ci mancherebbe. Anche se il Chelsea ha cambiato idea e Antonio Conte non lo vuole più lasciare andare via. Ma Cuadrado si è impuntato anche lui. E di brutto. Ha ribadito ai suoi dirigenti, con toni piuttosto accesi, che lui a Londra non ci vuole più stare e deve raggiungere Torino per motivi familiari. Se non siamo allo scontro, poco ci manca. E ieri sera, nella partita di Coppa a Stamford Bridge contro il Bristol, il giocatore è andato in tribuna. Il che conferma, come prima e più di prima, la sua volontà di andarsene dal Chelsea.
La cronaca Sino a poco tempo fa il club londinese aveva deciso di cedere Cuadrado perché dopo pochi giorni di ritiro Antonio Conte aveva dato il suo ok. Nella rosa ha giocatori che sulla carta gli offrono maggiori garanzie di Cuadrado che, comunque, stima molto per averlo voluto alla Juventus. Nel primo approccio, però, non gli ha garantito il posto da titolare e subito dopo Cuadrado è stato messo in vendita. Milan, Inter, Roma e altri club di Premier lo hanno cercato e trattato ma non si è arrivati a niente. Anche perché Cuadrado aveva (e ha) in testa solo la Juventus. A questo punto si è mosso il club bianconero che, tramite l’agente del giocatore Alessandro Lucci, ha fatto pervenire la sua richiesta: tre milioni (che sono tanti) per un prestito oneroso senza diritto di riscatto. Ed è arrivato subito il sì. Poi, però, è successo qualcosa di strano, forse sono emersi vecchi rancori tra l’ex ct e la sua vecchia squadra. Fatto sta che il Chelsea ha chiesto la cessione a titolo definitivo. O meglio: prestito oneroso con obbligo di riscatto. E a questo punto la Juve si è irrigidita. Marotta ha alzato la cifra del prestito a 3,5 milioni mentre il Chelsea ne chiede almeno 4 per il solito prestito. Una cifra fuori dal mercato visto che a Torino ne avevano già spesi due per il prestito precedente.
Si tratta Però si tratta. Marotta è convinto di trovare una soluzione, forte della volontà del giocatore. Anche il Chelsea comincia a capire che con la sua improvvisa intransigenza rischia di perdere l’intero capitale. Del resto di restare a Londra o di andare in un altro club il giocatore non ne vuole proprio sapere. Punta alla Juve, al ritorno a Torino.
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