TORINO - Su Lapadula la Juventus non vuole correre alcun rischio di un Verratti bis. Di più: a Torino sono convinti del fatto che la trattativa andrà in porto. E la juventinità di Lapadula è soltanto una qualità, importante ma non determinante: anche Verratti, del resto, aveva il poster di Alex Del Piero in cameretta, ma da grande prese il primo volo per l’aeroporto Charles De Gaulle e di lì non si mosse. Per la serie: au revoir, bianconeri! Quanto al capocannoniere della B, la cui famiglia possiede un negozio di fiori a cento metri dal Filadelfia, “balla” una corsia preferenziale a beneficio dei campioni d’Italia che possono acquistare il 26enne italo-peruviano e poi girarlo altrove perché faccia esperienza fra i big. Il Pescara, a sua volta impegnato nella lotta per la promozione, ha fatto il prezzo del cartellino: 10 milioni. Marotta, dal canto suo, ragiona su una base inferiore con bonus a corredo, mentre il Napoli fa valere la forte amicizia tra il presidente Aurelio De Laurentiis e il collega Daniele Sebastiani, con Enrico Preziosi pronto a entrare in scena e gli emissari inglesi rientrati alla base con relazioni interessanti, però senza il giocatore in mano. Ma qualora venisse formulata un’offerta seria dai club di Premier, è forte la sensazione secondo cui sarebbe dura trattenere il calciatore, per una situazione in perfetto stile Verratti.
LA STRATEGIA DI MAROTTA Una volta acquisita la punta, invece, la Juventus “inoltrerebbe” Lapadula a un club amico, anche per agevolare eventuali altre trattative: all’Empoli (con o senza Gianluca Caprari, pure lui bloccato da Marotta e sondato dal Genoa) perché i toscani liberino Riccardo Saponara, oppure al solito Sassuolo nell’affare Berardi, o ancora al Chievo. L’importante, nel caso del bomber biancoazzurro e dell’attaccante esterno calabrese, è che gli stessi abbiano la possibilità di giocare: di fare da merce di scambio, entrambi, non hanno la minima intenzione. E di entrambi conterà la volontà o meno di accasarsi alla Juventus.
Sir William, come viene soprannominato dal fratello Davide («Come William Wallace di Braveheart»), ammira Paul Pogba e Juan Cuadrado, dice di «somigliare un po’ a Paulo Dybala» e da bambino fece «il raccattapalle ai tempi di Trezeguet, Zidane, Del Piero». Lapadula, a Tuttosport qualche settimana fa, lasciò trasparire una qual certa voglia di misurarsi ad altissimi livelli. Il Pescara, naturalmente, intende alimentare l’interesse della concorrenza, però la Juventus conta di chiudere, mentre non molla gli obiettivi di grosso calibro come N’Golo Kanté del Leicester ed Edinson Cavani in fuga da Parigi. Con gli abruzzesi, del resto, si ragionerà su una margherita di contropartite, incluso Simone Andrea Ganz, già preso dal Como.
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