Conte: «Al Mondiale con l'Italia? Mai dire mai»

Il ct azzurro: «Giocare l'Europeo sarà fantastico»

ROMA - Antonio Conte non si farà problema di disputare un Europeo senza rinnovo di contratto, ma non esclude di poter rinnovare fino al Mondiale: è lo stesso ct azzurro a tornare sull'argomento. "Sarà una nazionale ugualmente competitiva, a prescindere dal mio contratto - ha detto a RaiSport - La storia insegna: Prandelli andò al Mondiale col prolungamento e l'Italia uscì, Lippi vinse un mondiale e tutti sapevano che avrebbe lasciato". Quanto a guidare la nazionale anche a un Mondiale, "mai dire mai" la risposta del ct. Conte, alla vigilia di Italia-Norvegia, ha parlato del fascino delle grandi competizioni: "Mondiale ed Europeo sono esperienze che ti porti dietro tutta la vita: io ho sempre invidiato da giocatore il commissario tecnico della nazionale che partecipava ad un europeo o a un mondiale, esserci oggi penso che sia una cosa fantastica. Le ho giocate da calciatore e in quel momento senti l'Italia che soffia e che ti spinge". Alle offerte di Tavecchio Conte risponde: "Penso che bisogna fare un passo alla volta. Mai dire mai? In tutte le cose, mai dire mai...", le sue parole a RaiSport.

ROMA TRANQUILLA, STIMO GARCIA - "Roma è una città stupenda, che ho imparato ad apprezzare venendo qui per il lavoro da ct, ma i tifosi giallorossi e la società devono stare sereni; Garcia è un ottimo tecnico, io lo stimo molto", ha anche detto nell'esclusiva prepartita alla Rai, commentando una delle voci su una sua possibile destinazione nella prossima stagione. "Per le candidature dei giocatori a un posto all'Europeo - ha aggiunto - le porte sono aperte ma non troppo. Non mi farò condizionare dai venti, che vengano da nord, centro o sud, nè ammorbidire dai grandi nomi o dalle pressioni mediatiche, che ci sono sempre state". "All'Europeo - è l'ambizione azzurra - nessun traguardo ci sarà precluso; anche se non partiamo favoriti, saremo un problema per tutti. Io dico comunque che un tecnico viene valutato per i risultati, e invece dovrebbe contare anche il lavoro svolto". Ripercorrendo indietro il film della qualificazione, Conte ha rivelato che "il momento più difficile è stato prima della trasferta in Bulgaria. Ci sono state tante situazioni non semplici e non belle, a cominciare dall'infortunio-non infortunio di Marchisio. Ma le difficoltà - la conclusione - mi hanno temprato: alla fine, probabilmente, avevo bisogno di passare un periodo così burrascoso".

 

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