TORINO - Dopo l'indiscrezione di martedì scorso raccolta da Tuttosport, quando uno dei suoi uomini più fidati ammetteva davanti ai nostri taccuini che anche Joan Laporta si è innamorato di Paul Pogba, ieri, è arrivata la conferma dallo stesso ex numero uno del Barcellona: «Pogba sarebbe un grandissimo acquisto: è un calciatore potente e giovane e», per quanto ne sa lui, «verrebbe volentieri al Barça». E ancora: «Sarebbe perfetto per noi. E Pogba non vede l’ora». Molto più di una semplice dichiarazione di intenzioni. A quanto pare, così, dopo i contatti promossi da Josep Maria Bartomeu e portati avanti da Ariedo Braida, anche l'altro grande candidato alla poltrona di presidente del club 'blaugrana' sembra aver individuato nel Polpo il proprio cartello elettorale.
L'INTERCESSIONE DI RAIOLA - Difficile, a questo punto, pensare che gli altri quattro papabili possano inserirsi in quella che è oramai diventata una corsa a due. E già, perché se Bartomeu può contare sull'ottimo rapporto d'amicizia esistente tra Braida e Beppe Marotta (e quindi la Juventus), Laporta, ai microfoni di Catalunya Radio, non ha nascosto di godere di una canale privilegiato con Mino Raiola (e quindi il calciatore): «Ho il vantaggio di avere un'ottima relazione con il suo agente. Del resto abbiamo già lavorato assieme ai tempi dell'operazione che portò al Camp Nou Maxwell e Ibra. E così, il giorno in cui decideremo di prendere Pogba, Raiola sarebbe un interlocutore valido». Ed è per questa ragione che la chiusa è soltanto aria fritta: «Per il momento ci siamo solo interessati alla sua situazione, ma rimane un calciatore della Juve e bisogna avere rispetto».