BUENOS AIRES - Ancora Argentina, ancora un match sospeso, ancora violenza delle Barras Bravas. Le ultimissime arrivano dalla periferia di Buenos Aires: nella notte è stato sospeso al 30' del primo tempo la sfida tra l'Arsenal Sarandì e l'Aldosivi. Spieghiamo meglio: con gli ospiti avanti 1-0 nella curva che ospita il gruppo più caldo dei tifosi del “Lobo", esplode la guerriglia. La polizia federale ha infatti deciso di arrestare uno dei capi de “La Mafia", appunto la Barra Brava dell'Arsenal. I facinorosi si precipitano a difesa di uno dei loro capi e fuori dallo stadio Grondona esplode la violenza: colpi di pistola contro le forze dell'ordine, due auto della polizia distrutte: insomma, come dicono da quelle parti, un “quilombo totàl", un casino pazzesco. «Decisione inevitabile dopo aver consultato la polizia. Non erano più garantite le condizioni di sicurezza dentro e fuori dallo stadio», spiegava l'arbitro Penel. Non ha invece potuto far a meno di polemizzare Fernando Quiroz, tecnico dei gialloverdi, che ha definito «ridicola e inconcepibile la decisione di sospendere una partita in cui c’erano più agenti che tifosi».
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