TORINO - "Non sto preparando due finali, ne sto preparando una": il tecnico del Barcellona, Luis Enrique, giura di pensare solo all'ultimo atto della Coppa del Re, in programma domani sera sul "neutro" del Camp Nou contro l'Athletic Bilbao e di non aver ancora messo a fuoco la finale Champions di Berlino del 6 giugno contro la Juve. Per il tecnico asturiano non c'è alcun rischio che i suoi possano sottovalutare l'appuntamento: "per tutto l'anno i miei giocatori non hanno commesso l'errore di pensare alla partita successiva e non faranno certo domani sera, in una finale da giocare nel loro stadio. Anche se sarà 'campo neutrale', il Camp Nou resta comunque il nostro stadio e faremo di tutto per vincere e cercheremo di farlo attraverso il buon gioco". "Adesso - ha aggiunto l'ex di Roma e Celta Vigo - è fondamentale vincere questa Coppa. È sempre difficile per una squadra avere l'opportunità di cogliere il 'dobletè (Liga e Copa y Re, ndr). Sono occasioni che non capitano spesso e speriamo di riuscirci anche se non sottovalutiamo i nostri avversari", ha aggiunto Luis Enrique ricordando i due precedenti in Liga quest'anno meno facili di quanto non dica il risultato (2-5 e 2-0 sempre in favore del Barca). Insomma, per battere i baschi serviranno testa e gambe, ha ricordato il tecnico, e niente distrazioni: "Prima giocheremo per il doblete, che è il primo passo per il triplete". "Suarez? Si è allenato tutta la settimana, sta bene e può giocare", chiude il tecnico che mette le mani avanti quando gli si dice del Barcellona favorito anche dal fatto di giocare in casa: "Ho visto tante squadre disputare la finale di una competizione davanti al proprio pubblico - taglia corto - e perdere. Vogliamo vincere per conquistare il doblete, dopo la vittoria della Liga. Non sarebbe un'impresa facile"