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TORINO - "Abbiamo cinque finali davanti e speriamo che diventino sei..". La dimostrazione di forza palesata mercoledì sera al Camp Nou dal suo Barca non scalfisce più di tanto Luis Enrique che domani in Liga si troverà di fronte la Real Sociedad, squadra che all'andata segnò il suo punto più basso sulla panchina blaugrana. Dalla sorprendente sconfitta di Anoeta il 4 gennaio (quando si arrivò addirittura a parlare di esonero) tante cose sono cambiate, e in meglio, in casa Barcellona ma 'Lucho' preferisce il basso profilo e invita tutti, dopo la sbornia tedesca, a "concentrarci sulla Real Sociedad. Chiaramente è una partita chiave per vincere il campionato". "Non ho brutti ricordi di quella sconfitta - spiega in conferenza stampa il tecnico nel giorno del suo compleanno - È stata solo una sconfitta che nel corso di una stagione può starci". Il tecnico asturiano sa comunque che può fare affidamento sui suoi giocatori, anche se, riconosce, "è sempre pericoloso giocare dopo l'intensità di una semifinale Champions. E nel calcio le sorprese sono all'ordine del giorno. Ma siamo consapevoli di questo e avremo il pubblico dalla nostra parte. Il trionfalismo non aiuta e dobbiamo solo concentrarci sulla prossima partita. Siamo un grande gruppo, e c'è bisogno di tutti. Ora che siamo più vicini alla meta, è più facile motivare, siamo in un momento clou della stagione". Poi gli scongiuri di rito quando gli chiedono che regalo vorrebbe per il compleanno che cade oggi (sono 45) risponde: "È un compleanno come tutti gli altri - glissa - Il regalo per i catalani è quello di vincere i titoli. Ma adesso serve solo la concentrazione, abbiamo davanti cinque finali e si spera che siano sei. Tutti match decisivi e pensare diversamente sarebbe sbagliato. Stiamo facendo un grande campionato, ma anche il Real Madrid. È una motivazione in più per uno dei campionati più competitivi ed eccitanti".
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