MONZA - Una profonda commozione pervade il cortile della Residenza San Pietro a Monza, che ha ospitato i funerali di Gigi Radice, morto venerdì scorso a 83 anni. I tifosi del Torino hanno esposto uno striscione con la scritta ''Addio Sergente di Ferro'', mentre Milan e Torino hanno apposto il gonfalone del club all'interno della piccola chiesetta della struttura. Tante le personalità del mondo del calcio che hanno voluto esserci per l'ultimo saluto all'ex allenatore: il Torino dello Scudetto del '76 partecipa in blocco ma Renato Zaccarelli, con il volto segnato dalle lacrime, non se la sente di partecipare alle esequie e preferisce tornare a casa. Tra gli ex giocatori nelle prime file si scorgono Fabrizio Lorieri, Daniele Massaro, Filippo Galli, Silvano Benedetti, Antonio Comi, Marco Tardelli e Franco Colomba. Il Milan, in rappresentanza, ha mandato ai funerali il responsabile del vivaio, Mario Beretta. È atteso, a breve, anche il presidente del Torino, Urbano Cairo.
LE PAROLE DI SALA - "Ciao, Mister. Siamo qui per salutarti un'ultima volta. Con te se ne vanno i migliori anni della nostra vita. Ci siamo divertiti insieme, in un'ambiente unico, una vera famiglia. Ci hai trasmesso fiducia e un insegnamento importante: per raggiungere un obiettivo servono sudore e fatica. Grazie di tutto, Mister, e buon viaggio". Con queste parole, durante la cerimonia funebre, l'ex capitano del Torino, Claudio Sala, ricorda Gigi Radice, scomparso venerdì a 83 anni. "Gigi - dice don Luca Parolari, nell'omelia - ha combattuto tanto: nello sport, nella vita e nella malattia. Una lunga battaglia, con alleati diversi: prima con i compagni di squadra, poi con i 'suoi' giocatori e infine tra gli affetti della famiglia. La malattia se l'è portato via un po' alla volta, ma anche contro la morte Gigi non ha combattuto da solo". Il figlio Ruggero ha chiuso la cerimonia "come avrebbe fatto il padre": "Poche chiacchiere e pedalare". Il feretro, coperto da fiori, da una maglietta del Torino e da una sciarpa granata, ma anche da una del Monza, è stato accompagnato all'uscita della chiesa dagli applausi e da un composto coro degli esponenti della curva Maratona.
IL RICORDO DI CAIRO - "Gigi Radice era un uomo sobrio ma concreto e determinato, votato all'obiettivo. Un grandissimo uomo e lo dimostrano tutte le persone che c'erano oggi ai suoi funerali, i giocatori che ha allenato. Se tutti quanti gli volevano così bene è perché si è fatto apprezzare". Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ricorda così Gigi Radice, allenatore dell'ultimo scudetto granata. "Gigi - aggiunge Cairo, al termine della funzione funebre - è stato importantissimo per il calcio italiano, ha introdotto il pressing e il calcio totale. Con il Torino ha vinto uno scudetto storico, che non vincevamo da anni e che sfortunatamente non vinciamo da anni. Io sono venuto perché ci tenevo ad omaggiarlo ma purtroppo non l'ho nemmeno conosciuto. Lo abbiamo invitato alla festa del Torino ma era già debilitato dalla malattia. Però è come se lo conoscessi, Antonio Comi ha giocato per lui e mi ha raccontato un sacco di cose. Era proprio una grandissima persona".