Lo strano caso Lotito: Roma lo scarica, Milano no

Il Coni lo censura, la procura indaga: Lotito potrebbe decadere da consigliere federale. Ma in Lega continua a essere forte

TORINO - Dopo la bomba di venerdì, il caso Lotito è piombato in un relativo e strano silenzio. Nella mattina di tre giorni fa, quando la telefonata registrata dal dg dell'Ischia Iodice ha scoperchiato lo scandalo, sembrava di essere all'alba di una lunga e tormentata giornata, inizio di un weekend di fuoco. E, invece, a partire dalla riunione di Lega, il caso è andato smorzandosi, soprattutto nelle reazioni dei protagonisti. Perfino quelli tirati in ballo pesantemente, come il presidente di Lega Beretta, hanno smussato gli spigoli della vicenda. 


IL SILENZIO MILANESE - Eppure qualcosa sta succedendo. A Roma, però. A Milano, intesa come sede della Lega Calcio, la questione Lotito è in fase di archiviazione, nel largo faldone delle improvvide uscite dell'iperattivo presidente laziale. Dimenticare e andare avanti, facendo finta di niente, sembra essere la parola d'ordine in Lega, dove ovviamente ci sono dei dissidenti, ma per il momento non hanno fatto sentire la loro voce.


LE CENSURE ROMANE - A Roma, invece, qualcuno ha parlato (Malagò che ha definito Lotito «incauto» e ha quasi sentenziato, parlato del come la vicenda «getti discredito sul calcio italiano») e qualcuno agirà, probabilmente domani. Il procuratore Palazzi aprirà un fascicolo e Lotito rischia seriamente un deferimento. Paradossalmente, della lunga chiacchierata con Iodice, il passaggio che potrebbe costargli una squalifica non è finito nei titoli del giornali e riguarda il presidente dell'Aia Nicchi al quale Lotito ha indirettamente rivolto un pesante insulto nella telefonata con Iodice. I federali indagheranno e forse già all'inizio della settimana sentiranno Iodice, che avrebbe altre due telefonate da fare ascoltare a Palazzi, e altri racconti. La vicenda, insomma, potrebbe avere ulteriori evoluzioni.


CONSIGLIO FIGC ADDIO - Quello che potrebbe succedere, in caso di deferimento e di condanna per Lotito, è il decadimento dalla carica di consigliere federale. Lotito ha accumulato nove mesi di squalifiche varie, ne basterebbe una di tre per superare il limite di un anno che non gli consentirebbe di tenere la carica, togliendogli uno degli strumenti con i quali controlla il calcio italiano. E sarebbe interessante capire, a quel punto, la posizione di Carlo Tavecchio, che negli ultimi giorni ha preso una prudenziale distanza da Lotito, pur senza scaricarlo del tutto. Gli rimarrebbero gli incarichi e il potere in Lega, dove al momento sembra inattaccabile.


LA CLAUSOLA E MAROTTA - L'aspetto curioso della situazione, infine, è la volontà di Lotito medesimo di agire per vie legali nei confronti di Iodice. Per farlo deve avere la deroga del Consiglio Federale che gli permetterebbe di violare la clausola compromissoria. Gli verrà concesso? L'ultimo a chiederla è stato Beppe Marotta, proprio per intentare una querela contro Lotito che lo aveva insultato in modo maleducato. Non gli è stata concessa, con la spiegazione che la questione era stata risolta in seno alla giustizia sportiva (10mila euro di multa). Adesso come si comporterà il consiglio?

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