Il Lascaris segna un gol per il Ruanda

Sei squadre per un unico obiettivo. Juve, Toro, Lascaris, Lucento, Chieri e Chisola saranno le protagoniste di questo torneo benefico che vuole regalare abbigliamento e attrezzature sportive ai bambini del Ruanda

Un gioco di maglie, palloni e cinesini, un campo con due porte. Pezzi di una quotidianità così normali per noi. E così desiderati, quasi come un miraggio, per altri. Da questa profonda differenza, e per provare a colmare questa profonda distanza, nasce l’iniziativa di Alessandro Damasco, fair play manager del Lascaris, “Un gol per il Ruanda”, un torneo in programma domenica 3 marzo presso l’impianto sportivo di via Claviere, a Pianezza. «L’idea è nata da un confronto con il mio amico Guglielmo Schiffo i cui genitori, oggi in pensione, sono missionari in Ruanda, una terra ancora ferita dal terribile genocidio di cui fu scenario nel 1994 – spiega Damasco –: in collaborazione con la Onlus “Come noi”, abbiamo quindi proposto al presidente Vincenzo Gaeta e al vice presidente Marina Truccero di aprire le porte dell’impianto a un torneo che abbia un’unica finalità: raccogliere fondi per sostenere un progetto volto all’acquisto di abbigliamento, attrezzature e materiale didattico da mettere a disposizione di un club composto da quattro squadre maschili e quattro femminili nella diocesi di Byumba». Un’iniziativa accolta con entusiasmo dai vertici societari, «quando si parla di aiutare i più poveri, e soprattutto i bambini più poveri, noi adulti abbiamo il dovere di intervenire. Per questo sono orgoglioso di ospitare questa manifestazione», le parole di Gaeta, e anche da Juventus e Torino che, insieme ai padroni di casa, al Chieri, al Chisola e al Lucento scenderanno in campo con le loro squadre classe 2010 e 2011. «Abbiamo previsto un costo di ingresso di 5 euro che, insieme a tutte le offerte raccolte durante la giornata, saranno interamente consegnati ai coniugi Schiffo, presenti al torneo per presentare questo progetto, per l’acquisto del materiale – conclude Damasco –: l’auspicio è che questa sia solo la prima edizione di un’iniziativa che, anno dopo anno, possa accorciare le distanze tra noi e i giovani amici del Ruanda».

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