Un aziendalista. E’ così che ama definirsi Roberto Ramacogi. E non è un caso se all’interno dei vari staff di cui ha fatto parte il suo nome non sia mai stato accostato alla voce “allenatore”. La sua predisposizione all’organizzazione delle questioni societarie ha fatto sì che la sua carriera all’interno del mondo dirigenziale prendesse piede più di dieci anni fa al Caselle: «Era il Caselle del presidente Pavarello – ricorda Ramacogi - e fu proprio lui ad introdurmi nella realtà dei dirigenti. L’esperienza più importante l’ho trascorsa però al Chisola: lì ho passato sette anni fondamentali per il mio percorso formativo, perché mi occupavo della segreteria, dell’organizzazione dei tornei ed è stata una vera e propria palestra. Ritengo di avere contribuito molto alla crescita della società ed ho appreso molto dal direttore generale Calcia, che è stato il mio mentore».
Dopo un’esperienza biennale alla Pro Eureka, Ramacogi ha poi acquisito nel 2015 l’abilitazione da direttore sportivo ed è questo il ruolo che riveste tuttora alla Rivarolese: «Dopo tanti anni – racconta il ds granata – volevo cambiare la mia attività e scelsi di mettere in pratica questa nuova avventura a Caselle, dove ci salvammo il primo anno, mentre nella seconda stagione non riuscimmo ad evitare la retrocessione in Prima Categoria. Iniziai poi la stagione calcistica 2017-2018 al Rivoli, ma la mia avventura durò a malapena un mese: non ho nulla contro il presidente Scozzaro, ma quando decise di esonerare l’intero staff tecnico non me la sentii di assumere tutta la responsabilità sulle mie spalle». Ed infine la Rivarolese, la cui carica dirigenziale è iniziata ufficialmente l’1 luglio 2018: «L’ottimo inizio di campionato dei ragazzi di Berta non mi sorprende – conclude Ramacogi -, perché ad un’ottima base di squadra abbiamo aggiunto due pezzi da novanta, tra cui Aloisi: abbiamo grande fiducia in lui e siamo sicuri che inizierà a segnare».