ROMA - Dean Smith, storico dell'università del North Carolina e mito del college basket, è morto in casa all'età di 83 anni. Da tre anni aveva problemi di salute che gli avevano causato la perdita progressiva della memoria e ormai non usciva più di casa. Con i Tar Heels aveva vinto due titoli NCAA (1982 e 1993, il primo nella finale contro Georgetown decisa dal canestro dell'allora freshman Michael Jordan, la seconda contro i Fab Five di Michigan), allenando nel corso della sua lunghissima carriera a Chapel Hill fenomeni come Bob McAdoo, James Worthy, Michael Jordan, Brad Daugherty, Rasheed Wallace e Vince Carter, solo per fare qualche nome.
DISCENDENTE - Per 11 volte era arrivato con la sua squadra alle Final Four ed è stato anche il primo coach ad offrire una borsa di studio a uno studente di colore, Charlie Scott nel 1967. Anche per questo nel 2013 fu insignito di un premio direttamente dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo che aveva smesso di allenare - nel 1997, una volta ottenuto il record di vittorie in Division I, poi superato da Bobby Knight e Mike Krzyzewski - Dean Smith era stato inserito nella Hall of Fame. Lascia la moglie, 4 figlie e un figlio. Commentando la sua scomparsa un commosso Michael Jordan ha detto: «Per me Dean Smith non era solo un allenatore. E' stato il mio mentore, e come un secondo padre. Per me lui c'era sempre, e per questo gli ho sempre voluto un gran bene. Mi ha insegnato non solo a giocare a basket, ma anche a vivere». Non sorprende: Smith imparò il basket a Kansas da Phog Allen, che a sua volta l'aveva appreso dall'inventore James Naismith, diventando un discendente diretto dell'inventore del gioco, da un lato, l'allenatore che ha lanciato il più grande giocatore di sempre.