ROMA - Milano vince il suo scudetto numero 28 passando a Trento e chiudendo la serie finale in gara6. E’ il trionfo dell’Olimpia di Simone Pianigiani, che si è imposta nettamente in casa della Dolomiti Energia 71-96. L’Olimpia l’ha portata a casa tirando in modo irreale dal perimetro (17/34 alla fine, 5/6 per un eccellente Kuzminskas) e prendendo il comando già nel primo quarto, chiuso 25-20. Partita tesa, nervosa, piena di contatti, l’epilogo atteso di una serie finale in cui le polemiche non sono mancate, da una parte e dall’altra. All’intervallo lungo si è andati sul 33-48, dopo che gli ospiti avevano anche toccato il +17 sul 27-44. Come in gara4, Trento ha provato a tornare a contatto nel terzo quarto ma nel momento in cui la Dolomiti Energia ha prodotto il massimo sforzo (tornando anche a -8), a differenza dell’ultima partita giocata in Trentino, Milano ha continuato a crivellare il canestro avversario con Bertans, Goudelock e Kuzminkas (62-77).
IL FINALE - Il quarto fallo commesso da Shields (14 punti), che non è riuscito a replicare la clamorosa gara5, ha ulteriormente complicato i piani di coach Buscaglia. Milano ha conservato anche nel quarto periodo il comodo vantaggio in doppia cifra, a sei minuti dalla fine il tecnico fischiato a Hogue ha chiuso i conti perché Gudaitis ha messo i liberi del +15 e poi ha appoggiato a canestro i punti del +20 (64-84). Per Trento, 14 punti di Forray e Shields, 11 per Sutton. La Dolomiti Energia ha tirato male dall’arco (4/18) e tenuto a rimbalzo, la percentuale nel tiro da 3 ha fatto la differenza. Oggi e nel corso della serie. Per l’EA7 ben sei in doppia cifra: 21 per Goudelock, 15 di Kuzminskas e Bertans, 14 di Gudaitis, 12 di Jerrels e 10 di Micov. Onore al merito per l’indomita Dolomiti Energia, alla seconda finale consecutiva persa. Solo applausi per Milano, che ha rispettato il pronostico di inizio stagione tornando a vincere uno scudetto annunciato. Legittima la gioia di Simone Pianigiani alla fine. «Onore a Trento, che ha giocato una finale fantastica. Siamo ovviamente molto felici, è lo scudetto innanzitutto di Giorgio Armani e di Livio Proli».