George asfalta Cleveland, Paul ferma Golden State

Cavaliers travolti in casa dai Thunder da cui subiscono 148 punti, Houston supera i Warriors nel finale.
George asfalta Cleveland, Paul ferma Golden State© EPA

ROMA - Nella notte NBA, i Rockets superano Golden State interrompendo così a 14 la striscia positiva esterna dei Warriors. A fare la differenza è Chris Paul (33 punti, 11 rimbalzi e 7 assist), Houston vola a +15 nel secondo quarto e nel finale la chiude con Tucker e la tripla di James Harden (19 punti con 6/20 dal campo e 5/15 dall’arco), che poi stoppa anche Steph Curry. Green è il più solido per Kerr, 21 punti e 7 rimbalzi. Quando Houston manda in campo contemporaneamente Harden, Paul e Capela, non perde mai. Clamoroso tonfo casalingo per Cleveland, che subisce 148 punti (43 nel solo primo quarto) dai Thunder e viene travolta senza dare segnali di reazione. L'MVP è Paul George (36 punti): 23 punti, 9 rimbalzi e 20 assist per Russell Westbrook. Lue perde Love dopo pochi minuti, per i Cavs l'unico a salvarsi è Isaiah Thomas con 24 punti e 8/14 al tiro.

 

BUCKS KO - Senza Antetokounmpo i Bucks cadono in casa dei Sixers (116-94), che ora occupano il sesto posto della Eastern Conference: 29 punti e 9 rimbalzi per Embiid, Ben Simmons è molto efficace (16 punti, 8 rimbalzi e 9 assist). Milwaukee ci prova affidandosi a Khris Middleton, alla tripla doppia in carriera (23 punti, 14 rimbalzi e 10 assist). Kyle Lowry (40 punti, 5 assist, 5 rimbalzi) non basta a Toronto per superare Minnesota (115-109). I Twolves sono privi di Butler e Crawford, la vince Karl-Anthony Towns (22+10) e con lui Andrew Wiggins (29). I Jazz battono la squadra più in forma della NBA, ovvero i Clippers (125-113). Mitchell chiude con 23 punti e 7 assist, 16 per Gobert e 21 di Inglese. Per i Clippers, privi anche di Jordan, il migliore è il solito Lou Williams (31 punti, 7 assist e 10 recuperi). Segnando 31 punti, Lillard permette a Portland di superare Dallas 117-108 grazie ai 26 punti di C.J. McCollum e ai 17 di Turner. I Mavericks rimontano fino a -5 ma poi cedono nonostante i 23 di Matthews e i 21 di Nowitzki e Dennis Smith Jr.

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