ROMA - Finale di stagione amaro per Russell Westbrook che - nonostante i 47 punti segnati a cui ha aggiunto anche 11 rimbalzi e 9 assist - non è riuscito ad evitare ai suoi Thunder l'eliminazione per mano dei Rockets. Come se non bastasse il numero 0 di OKC ha avuto uno screzio nel corso dell'ultimo quarto con Patrick Beverley a seguito di un contatto di gioco piuttosto duro.
BOTTA E RISPOSTA - Gli animi dopo lo scontro si sono un po' surriscaldati e sono volate parole grosse costate ad entrambi un fallo tecnico. Tutto finito? Assolutamente no, perché il botta e risposta a distanza è proseguito anche nella conferenza stampa post gara: "Quando è successo l'episodio a metà dell'ultimo quarto Beverley mi ha detto che lui è stato inserito nel miglior quintetto difensivo della lega - ha spiegato Westbrook - ma io non capivo bene cosa mi stesse dicendo esattamente, anche perché fino a quel momento avevo segnato 42 punti. Non capivo se dicesse sul serio o stesse sognando". Pronta e pungente è arrivata subito anche la replica del numero 2 dei Rockets: "Ci siamo parlati per la prima volta nella serie in quel frangente. Diceva di aver fatto 40 punti fino a quel momento e che nessuno era in grado di poterlo marcare. Io gli ho semplicemente risposto che per fare quei punti aveva dovuto prendere ben 34 tiri. I numeri non mentono".