ROMA - Ci siamo. Tra poche ore - alle 2.00 della notte ora italiana - andrà in scena il secondo atto stagionale di quella che è ormai la sfida clou in NBA: Golden State Warriors-Cleveland Cavaliers. La prima della classe ad Ovest contro la capolista ad Est. A Natale a spuntarla furono LeBron James e compagni che con una grande rimonta (erano sotto di 14 lunghezze) e un canestro decisivo di Irving negli ultimi secondi batterono i californiani 109-108. Anche questa notte in campo alla Oracle Arena ci sarà il Gotha della pallacanestro mondiale d'oggi con le costellazioni di stelle delle due franchigie al gran completo e pronte a darsi battaglia perché anche se in palio non c'è un titolo come nelle ultime due edizioni delle NBA Finals questa non è una gara come tutte le altre. Proprio per questo coiach Lue ha deciso di non risparmiare i suoi "big three" Love-James-Irving come si era inizialmente pensato.
PARTITA SPECIALE - A riconoscere che questa non sia una partita qualsiasi è lo stesso Steph Curry che oggi ai media americani ha parlato anche del suo rinnovo contrattuale che è pronto ad inchiostrare: "Con i Cavs negli ultimi 2 anni ci siamo incontrati se non sbaglio 17 volte e mentirei se dicessi che questa è da considerare una partita di regular season qualsiasi, porta con sé grandi emozioni e tutti noi dare il massimo per vincere, per quanto riguarda il mio rinnovo non vedo ragioni per andarmene. Se mi dovessi lamentare di guadagnare 44 milioni di dollari vorrebbe dire che ho dei problemi seri".