NEW YORK - La Atlantic Division potrebbe essere la più movimentata dell'intera Lega, se è vero che la detentrice Toronto non si è indebolita, ma al tempo stesso Boston e New York hanno acquistato nomi importanti (Horford e Rose, per esempio) e a Philadelphia manca tutto meno che il talento. Il vaso di coccio rischiano di essere i Nets, candidati al peggior record della Lega.
TORONTO - Dwane Casey può contare sullo stesso nucleo che lo scorso anno vinse 56 gare, andando sul 2-2 nella finale dell’Est contro Cleveland. DeMar DeRozan ha rinnovato per 145 milioni di dollari e continua a far coppia con Kyle Lowry (i due sono reduci dall'oro olimpico a Rio), mentre l'area è proprietà di Jonas Valanciunas, che punta a vivere una stagione senza guai fisici così come il 4 tattico DeMarre Carroll, che l'anno scorso giocò soltanto 26 gare di regular season. Cambia un po' soltanto la rotazione dei lunghi: addio a Biyombo (strapagato a Orlando) e Scola, dentro JJ Sullinger e l'austriaco Jakob Poeltl.
BOSTON - Secondo molti, il sorpasso nei confronti di Toronto è maturo. I Celtics hanno acquistato uno dei free agent più appetiti, cioè un giocatore da All Star Game come Al Horford. L’ex Atlanta permette a Boston di sistemare l'area, e il rookie Jaylen Brown (ala piccola) dovrebbe completare la definitiva maturazione di una squadra che parte dal 48-34 dello scorso anno. Il gruppo del giovane coach Brad Stevens, infatti, è collaudato, con le conferme di Marcus Smart, Isaiah Thomas, Avery Bradley, Jae Crowder, Amir Johnson e Kelly Olynyk.
NEW YORK - Derrick Rose, Courtney Lee, Brandon Jennings e Joakim Noah. Non saranno tutti nel pieno della carriera, ma sono nomi in grado di rimettere i Knicks nella corsa ai playoff dopo tre stagioni di attesa, anche perché Carmelo Anthony e Kristaps Porzingis sono rimasti. L'incognita può essere Jeff Hornacek, che da head coach a Phoenix non ha mai raggiunto i playoff, lasciando dopo il 14-35 dell'anno passato. Il pubblico del Madison Square Garden si augurava un tecnico più vicino, per carisma e palmares, al presidente Phil Jackson. La panchina è corta, Hornacek si augura che Rose e Noah possano vivere un'annata senza problemi fisici, ma intanto l'ex MVP inizia con un sospiro di sollievo: le accuse di stupro nel processo di Los Angeles non hanno portato a condanne.
BROOKLYN - Le 21 vittorie dello scorso anno potrebbero essere un obiettivo troppo alto. Il miglior acquisto dei Nets del debuttante Kenny Atkinson, che da giocatore fu anche a Napoli, è stato Jeremy Lin, che tornando nella Grande Mela punta a rivivere la Linsanity del 2012. Il talento è poco, anche perché Brooklyn non ha scelto al primo giro (la terza chiamata è andata a un'avversaria di Division, Boston...) e difficilmente lo farà nei prossimi due anni, per questo è concreto il rischio del peggior record della Lega. Brook Lopez soffrirà di solitudine mentre l'altro reduce dalla grandeur di Mikhail Prokhorov - che con Deron Williams, Joe Johnson, Paul Pierce e Kevin Garnett inseguì vanamente il titolo - è Bojan Bogdanovic, destinato a superare gli 11 punti di media dello scorso anno.
PHILADELPHIA - A forza di accumulare talento attraverso le scelte più alte nel draft - da Nerlens Noel a Joel Embiid, da Jahlil Okafor agli odierni rookie Ben Simmons e Dario Saric - i 76ers sembrano pronti per costruire. Dopo tre stagioni di puro "tanking" (cioè perdere per avere scelte alte nel draft) con 47 vittorie complessive, la squadra di Brett Brown volta pagina, anche se la prima scelta assoluta Simmons, in grado di giocare play e ala, parte dai box per infortunio. C'è grande curiosità per Embiid, la cui carriera NBA inizia con due anni di ritardo pre problemi ad un piede. Il talento, però, è tutto nella front-line, tra le guardie otterrà spazio Sergio Rodriguez, che torna nella Lega con una reputazione più forte, dopo sei anni da protagonista al Real Madrid.