ROMA – Giovanni Malagò e Giovanni Petrucci, a margine della presentazione della nuova A2 parlano di nazionale e Preolimpico. Con un doppio obiettivo: ospitare uno dei tre tornei, e ottenere un biglietto per Rio 2016. “Anche se sappiamo che dovremo scalare le montagne. Ci dovremo confrontare con tutti questi colossi di nazioni. Ma noi oggi non siamo inferiori a nessuno" dice Petrucci. “Al Coni chiedo di starci vicino perché servirà l'appoggio politico e un impegno anche finanziario. Non sarà facile organizzare uno dei tornei, ma ci proveremo: ho convocato un Consiglio Federale ad hoc. Se lo dessero all'Italia sarebbe sempre il tutto esaurito e poi, chissà, potrebbero essere anche due nazioni europee ad organizzarlo. Sarà a Torino? Dobbiamo essere realisti: è l'unico impianto che può arrivare a 15mila posti".
MALAGO' – Il presidente del Coni aggiunge la volontà di organizzare in Italia il torneo di inizio luglio, con sei squadre. Malagò infatti spiega: “Sappiamo quanto sia forte la concorrenza, ma faremo di tutto per portare il torneo Preolimpico in Italia. Ho fatto l'ipotesi Torino perché non ci sono alternative, in Italia non c'è un palazzetto con la stessa capienza. Agli altri paesi invidio solo una cosa: le strutture. E se c'è una cosa che rinfaccio a chi si è occupato di sport, parlo di società sportive e non solo, è che da fine anni '80 al 2007-2008 si è pensato di più a provare a fare un risultato sportivo invece di costruire una casa".
NAZIONALE - Malagò tifa per gli azzurri in ottica Olimpiade. "E' giusto sentire Gallinari e gli altri giocatori dire che speravano di poter vincere, ma siamo tornati ad essere credibili. Una credibilità che si era persa nelle passate generazioni. Ci sono rimaste pallacanestro, pallavolo e pallanuoto e queste ultime due ci hanno abituato bene. C'è un mio tifo personale per queste discipline". Petrucci aggiunge che la prossima nazionale sarà ancora nelle mani di Simone Pianigiani: “Pianigiani in discussione? Dico solo che ha un contratto fino a Rio. Siamo partiti per vincere. Abbiamo battuto la squadra che ha vinto l'Europeo, la Spagna, e stavamo per battere l'altra finalista, la Lituania. Io sono sereno e soddisfatto. Ho fatto una e-mail di ringraziamento a tutti i giocatori quando sono tornati in Italia: quelli che mi hanno risposto - Belinelli in primis - hanno detto le stesse cose di Gallinari, cioè che siamo partiti per vincere. Qualcuno faceva i sorrisetti quando definivo questa come la nazionale più forte di sempre. A quel punto tutti volevamo vincere ma abbiamo fatto emozionare gli italiani, abbiamo sognato in grande, stavamo raggiungendo un sogno poi ci siamo svegliati ma una parte del sogno è rimasta. Avevamo due giocatori infortunati. Un Vitali straordinario che si sarebbe sacrificato per venire con noi, per l'altro, Datome, non ho parole per elogiarlo. Si riscaldava con la squadra anche se il medico gli diceva che doveva stare calmo. E' il capitano ideale e straordinario al quale voglio tanto bene”.