TEL AVIV – Il quarto ko consecutivo, il 12° di fila in trasferta e il 18° in 25 gare, elimina Milano dall’Eurolega con cinque turni d’anticipo. Lo Yad Eliyahu resta tabù per l’Olimpia, che qui non vince da 30 anni, e con la vittoria del Maccabi 92-82 arriva anche l’addio ai playoff, virtualmente certo da tre turni. Senza Dragic, Simon, Kalnietis e coach Repesa (influenzato e sostituito dal vice Cancellieri) l’Emporio Armani rialza la testa soltanto nel terzo quarto, con un 23-6 firmato da Sanders (19 punti) e dall’ex di turno Macvan (12) per tornare dal -23 (58-35) al -6 (64-58), ma qui l’atletismo di Rudd (17) e della novità Simpson (11) azzerano la rimonta dei campioni d’Italia.
POCA INTENSITA’ - La rivincita dei quarti di finale di tre anni fa, quando Milano sprecò l’occasione di giocare le Final Four di casa che poi vennero vinte dal Maccabi, è una gara senza valore di classifica. Senza due big come Goudelock e Quincy Miller, il Maccabi vola via subito sfruttando una difesa poco intensa di Milano, simboleggiata dalla mollezza di Raduljica. L’Emporio Armani, oltretutto, è corta per le assenze per gli acciacchi di Fontecchio, e così il secondo quarto diventa in salita per Milano che a cavallo dell’intervallo rimedia un 12-0 con l’ex trevigiano Mekel (8 assist) e Rudd. Milano rientra con Sanders e Macvan, in doppia cifra va anche Abass, ma non è sufficiente e Seeley (15) e Iverson (16) riportano gli israeliani in doppia cifra di vantaggio. E così il Maccabi, in un’annata da quattro allenatori e con i playoff ormai svaniti, può regalarsi uno dei pochi sorrisi, peraltro macchiato dal colpo all’occhio rimediato da Rudd.