ROMA – Nella seconda semifinale delle Final Four di Madrid (ore 21, diretta Fox Sports 2), l'attesa salirà per il pubblico, con i padroni di casa del Real in campo contro il Fenerbahce. Una sfida tra una squadra ricca di tradizione, gli spagnoli otto volte campioni d'Europa ma sconfitti nelle ultime due finali di Eurolega, e i turchi che debuttano tra le magnifiche quattro.
LA LEGGE DELL'OTTO – E' un incrocio storico anche per un'altra ragione: sulla panchina del Fenerbahce c'è Zelimir Obradovic, anche lui otto volte campione d'Europa, con Partizan, Badalona, Panathinaikos e pure con il Real Madrid. A cui regalò nel 1995 l'ultima volta sul tetto d'Europa. A vent'anni dal trionfo firmato Sabonis, il Real vuole chiudere il lungo digiuno, ma deve affrontare la pressione di chi gioca in casa. Un nemico, considerando che l'ultima squadra profeta in patria fu il Panathinaikos 2007, allenato proprio da Zelimir Obradovic. Ed è anche fresco il flop casalingo della Spagna agli ultimi Mondiali. Oltretutto, il Fenerbahce è 11-2 in trasferta in questa Eurolega grazie alla miglior difesa esterna (71 punti di media concessi). La minaccia per il Real si chiama Andrew Goudelock, bomber del Fenerbahce, che ha perso al suo fianco Ricky Hickman (il vincitore lo scorso anno con il Maccabi si è infortunato) ma conta sulla straordinaria regia di Nikolaos Zisis, mentre nella front-line c'è l'atletismo di Jan Vesely abbinato alla tecnica di Nemanja Bjelica, nominato nel miglior quintetto dell'Eurolega.
L'ATTESA - Il Real, che ha vinto nove volte di fila in casa in Coppa, risponde con un settore guardie impressionante, con Sergio Rodriguez, Sergio Llull, Jaycee Carroll, KC Rivers e Rudy Fernandez, potenzialmente senza eguali. Come loro anche la bandiera Felipe Reyes, che a 35 anni ha vissuto la miglior stagione della carriera, entrando nel miglior quintetto del torneo. E che insegue da tanto tempo il trionfo in Eurolega.