BERLINO - Ancora Berlino. La via verso la nostra gloria sportiva comincia lì, dove altre volte è approdata. E per proseguirla bisogna battere amici ora nemici: stasera Ataman che vinse l’unica coppa europea di Siena. Poi Scariolo tornato lider d’España e all’ultimo giorno Djordjevic, in Italia giocatore e allenatore. Ma a canestro vanno i ragazzi e per tutta l’estate pre-Europeo ci si è chiesti se questa sia la più forte Italia di sempre, con i tre assi Nba e uno appena tornato dall’America. Domanda sbagliata se si vuole volare a Rio (le finaliste di diritto, le piazzate fino al 7° posto dal preolimpico). Perché le squadre non sono addizione di talenti, la vera unità in campo moltiplica risorse e qualità. Eppoi perché basta essere i più forti per 15 giorni. Perciò da oggi bisogna cogliere l’attimo, essere situazionisti. E l’Italia di Pianigiani ha il dovere e le qualità per provarci e appassionarci. E’ un dovere per la generazione di fenomeni cui manca la consacrazione azzurra. Non a caso capitan Datome dice: «Abbiamo segnato questi giorni sul calendario delle nostre carriere». Conta l’approccio e conta - tantissimo - la Turchia stasera alle 21, su Sky. Vincendo si mette un piede negli ottavi a Lille, laddove sarebbe meglio evitare la Francia. Otto squadre possono vincere l’oro: oltre a Spagna, Francia, Lituania attenti a Grecia e Croazia. Ma Italia nostra è fra queste. Al completo, con qualche acciacco, qualche limite (di stazza, in difesa) che può essere mascherato solo dal sacrificio dell’ego. Il 20 settembre non è un miraggio se la nostra sarà una sporca dozzina.