Il Conclave per l’elezione del nuovo Papa, che prenderà il via martedì 7 maggio, si apre con un imprevisto: le 120 stanze disponibili nella residenza di Santa Marta non bastano per ospitare tutti i 133 cardinali elettori. Dopo aver scartato l’opzione del Collegio Etiopico, il Vaticano ha individuato come soluzione d’emergenza un edificio adiacente a Santa Marta, inizialmente destinato ad accogliere una scuola materna per i figli dei dipendenti vaticani.
Conclave, clausura totale: isolamento e finestre sbarrate
La struttura, ribattezzata per l'occasione “Santa Marta bis”, ospiterà i 13 cardinali rimasti senza stanza. Una scelta che certo sarà "dolorosa” per alcuni lavoratori vaticani, ma ritenuta comunque necessaria per risolvere la problematica degli alloggi per i porporati in vista del Conclave. Per garantire il tradizionale isolamento degli elettori, le finestre delle due strutture sono state sbarrate. Nessun contatto con l’esterno sarà possibile fino alla fine delle votazioni. Nel mentre, vige l'incertezza sui tempi dell'elezione del nuovo pontefice, che prenderà il posto di Papa Francesco, morto lo scorso 21 aprile. "Non abbiamo ancora un nome, ora ci stiamo conoscendo", ha dichiarato il cardinale Joseph Coutts, arcivescovo emerito di Karachi, attestando così che le Congregazioni generali hanno lo scopo di preparare il clima del Conclave, più che a delineare un favorito.