MODENA - La procura di Modena indaga per omicidio colposo sul decesso del nuotatore Mattia Dall'Aglio, morto a 24 anni mentre si stava allenando con i pesi in una struttura vicino al comando dei vigili del fuoco. Il fascicolo è in mano al sostituto Katia Marino e ci sarebbero già uno o più iscritti. A spiegarlo il procuratore capo di Modena Musti:"La procura ha aperto un fascicolo a seguito della morte del nuotatore, l'ipotesi per cui si lavora è l'omicidio colposo e daremo anche degli avvisi di garanzia ad uno o più indagati''.
''Perché - spiega Musti - sarà fatto un atto garantito, ossia un'autopsia con tutti i crismi, con ogni accertamento possibile, anche sui liquidi biologici, non solo per accertare lo stato di salute del ragazzo, prima appunto della morte, ma anche qualora il giovane avesse assunto dei farmaci di qualunque natura che potrebbero, chissà, aver cagionato una situazione di pericolo, che può aver provocato, insieme ad altri fattori, ma ripeto, parlo di ipotesi, la morte".
"Quindi - aggiunge Musti - ai fini poi di opporre i risultati di questa autopsia agli indagati che potrebbero contestare anche l'esito dell'autopsia stessa, daremo avvisi di garanzia, a garanzia degli indagati. Lavoriamo su ipotesi a 360 gradi. In primo luogo c'è lo stato di salute del ragazzo, che anche se sportivo - dice sempre il procuratore capo - e giovane potrebbe aver avuto, parlo sempre di ipotesi, anomalie congenite delle quali non si è a conoscenza e, come accaduto in altri fatti analoghi, anomalie che a un certo punto saltano fuori e possono contribuire a cagionare l'evento mortale. In primo luogo lavoreremo sul corpo del povero ragazzo e lo analizzeremo in ogni dettaglio".
Poi la magistratura sta lavorando anche sul luogo dove è avvenuto il decesso di Dall'Aglio, 24enne originario di Montecchio (in provincia di Reggio Emilia). "Quel luogo - prosegue Musti - che viene chiamato palestra. Ma non è una palestra. Una palestra, come sappiamo, deve avere varie autorizzazioni quindi sono diverse autorità che interferiscono quando si apre una palestra. Non si tratta di una palestra ma di una stanza attrezzata alla buona con macchine, diciamo così, per fare palestra. Questa stanza attrezzata - entra nel dettaglio il procuratore aprendo così il secondo ambito di indagine - è priva di docce ed aria condizionata. Infatti il ragazzo è stato trovato da un signore che passava e che ha visto la porta aperta. Il ragazzo è entrato lì in assoluta solitudine. Questo luogo attrezzato a 'sala macchine' è in uso ad un numero limitato di persone che accedono attraverso una chiave detenuta dal bar. Quindi abbiamo, piscina, 'palestra' e bar, che pare aveva anche un elenco di persone che potevano accedere. La situazione è quindi complessa. Servono accertamenti non solo autoptici ma anche di ricostruzione dei fatti. Giovedì sarà dato l'incarico al medico legale che di solito impiega due mesi per concludere la sua relazione. Nel frattempo continuiamo ad indagare. La proprietà della struttura? Pare che sia dei vigili del fuoco, data poi in uso ad associazioni di volontariato sportive che gestiscono questi luoghi, un fatto abbastanza diffuso questo. Quanti indagati? Non rispondo a questa domanda. Il giovane potrebbe essere entrato in quella stanza intorno alle 14 e 30. Potrebbero essere trascorse tre - termina il procuratore capo di Modena -, tre ore e mezza, prima del ritrovamento da parte del passante".
IN MEMORIA - L'università di Modena e Reggio Emilia si sta adoperando, anche su sollecitazione del Rettore, per adempiere le procedure necessarie a consegnare nella prossima sessione di laurea autunnale del Dipartimento di Comunicazione ed Economia la laurea alla memoria a Mattia Dall'Aglio, il nuotatore morto domenica pomeriggio mentre si stava allenando a Modena in palestra con i pesi. Lo rende noto un comunicato dell'ateneo. Dall'Aglio frequentava infatti il corso di laurea triennale in Marketing e organizzazione d'impresa del Dipartimento di Comunicazione ed Economia nella sede d'ateneo di Reggio Emilia. Il Delegato del Rettore per Sport prof. Massimo Milani, appresa la notizia del decesso ha fatto giungere alla famiglia, anche a nome del Rettore prof. Angelo O. Andrisano, le espressioni di cordoglio dell'Ateneo. "Quando muore un giovane - ha dichiarato il prof. Massimo Milani - è sempre dolorosissimo. Ma apprendere che è stata stroncata la vita di valido atleta, che nella carriera ha colto tante meritate soddisfazioni, cercando di dividere il suo tempo con la passione per gli studi, rende ancora più amara la notizia. Ora l'impegno dell'Ateneo è quello di far sì che non dobbiamo piangere altri Dall'Aglio e tanti giovani possano coltivare con successo attività agonistiche e frequentare con profitto l'università".