PECHINO - L'atletica italiana si aspettava una medaglia dalla 20 km di marcia femminile ai mondiali di Pechino, è arrivato invece un inatteso 5/o posto di Antonella Palmisano e la squalifica per Elisa Rigaudo e Eleonora Giorgi. Mattinata deludente quindi per quella che poteva essere la giornata della rinascita per l'atletica azzurra dopo i deludenti risultati fin qui conseguiti ai Mondiali. La 20 km è stata vinta dalla cinese Hong Liu, favorita della vigilia, che ha chiuso con il tempo di 1h27:45, medaglia di bronzo per l'altra cinese Xiuzhi Lu con lo stesso tempo; bronzo all'ucraina Lyudmila Olyanovska che ha concluso la gara in 1h28:13. La medaglia non è arrivata, tuttavia c'è comunque la buona notizia della bella prova di Antonella Palmisano, marciatrice pugliese, partita molto accorta, e risalita costantemente fino al quinto posto finale (1h29:34); considerate le sue non ottimali condizioni per via di un lieve infortunio muscolare patito all'inizio di agosto, un risultato enorme, che conferma la pugliese come atleta del futuro italiano della specialità. Resta tanta amarezza, invece, per la squalifica delle altre due italiane in gara. Più che le avversarie, però, a far male, piazzando un uno-due micidiale, è stata la giuria, che ha cacciato dalla gara Elisa Rigaudo e Eleonora Giorgi, intorno al 17esimo km per sospensione del contatto con il terreno, la più classica e controversa delle motivazioni per questo genere di provvedimenti. Un esito imprevisto e destinato a sollevare inevitabili polemiche, non nuove - ovviamente - in questa disciplina. Il tutto è avvenuto nel momento cruciale della gara, quando, con le prime due piazze del podio saldamente nelle mani delle cinesi Hong Liu e Xiuzhi Lu (in testa con circa 30 secondi di vantaggio), l'ucraina Lyudmila Olianovska ha preso l'iniziativa e staccato le due italiane, compagne di fuga nella lotta per il bronzo. Pochi istanti dopo, lo stop dei giudici, prima esposto alla Rigaudo (alla prima squalifica in carriera, dopo 7 mondiali e 3 Olimpiadi), poi alla Giorgi. Al traguardo l'oro va alla favorita della vigilia, la primatista del mondo Hong Liu (fa parte del gruppo allenato da Sandro Damilano), che chiude in 1h27:45. L'argento è della connazionale Xiuzhi Lu, accreditata dello stesso tempo (le due arrivano insieme), mentre il bronzo della Olyanovska è cronometrato in 1h28:13.
FATICA E LACRIME - Gioia e lacrime sul volto di Antonella Palmisano, quinta nella 20 km di marcia ai Mondiali di atletica a Pechino: "Al traguardo ho pianto. Questo quinto posto non mi sembra vero!" racconta la marciatrice pugliese, è nata a Mottola. Un quinto posto ancora più soddisfacente se si pensa che l'atleta italiana a Pechino è venuta quasi per forza, spinta dalla sua voglia di gareggiare e di non buttare via lunghi allenamenti, visto che le sue condizioni fisiche negli ultimi tempi non erano proprio al massimo. "A causa di un'infiammazione al tibiale destro ho passato le ultime due settimane a correre senza poter marciare, ha detto dopo il traguardo Palmisano. Ma se ho deciso di salire sull'aereo per Pechino è perchè dentro di me, dopo tutto il lavoro fatto, non volevo rinunciare a questo Mondiale. In Cina ho passato più tempo in fisioterapia che a marciare ed è stata durissima! Il terzo giorno sarei quasi voluta tornare a casa, ma ho stretto i denti come in gara. Viste le premesse mi sarei potuta fermare dopo due chilometri, aggiunge la marciatrice. Il mio allenatore Patrizio Parcesepe sul percorso mi urlava di crederci ed è quello che ho fatto. Dal primo all'ultimo metro. Ora quasi non cammino più - aggiunge la 24enne delle Fiamme Gialle giunta in zona mista zoppicando - ma sento che questo quinto posto ha fatto nascere un'altra Antonella, quella che spero potrà far vedere grandi cose nel 2016, l'anno delle Olimpiadi". Infine, un pensiero per le altre due azzurre squalificate nei chilometri finali: "Mi dispiace tantissimo per tutte e due. Elisa Rigaudo è la mia compagna di allenamento, so quanto ha lavorato per arrivare qui. Quando è stata squalificata sono riuscita a passarle accanto e darle un pacca sulla spalla e lei ha iniziato ad incitarmi. Un'atleta con la sua carriera non meritava una cosa del genere".
RIGAUDO FURIOSA - È furiosa Elisa Rigaudo per la squalifica durante la marcia dei 20 km ai Mondiali di Pechino, e scoppia in lacrime. La decisione dei giudici -dice la campionessa piemontese- "è qualcosa di inimmaginabile", poi aggiunge "mi sembra tutto così assurdo". "Ditemi voi che cosa è successo - dice il bronzo olimpico di Pechino 2008 in preda all'incredulità - perchè io non l'ho proprio capito. Dopo il secondo rosso mi sono staccata, non pensavo alla medaglia anche perchè mi rendevo conto non si poteva azzardare. So bene qual è la mia tecnica, sono vent'anni che marcio in un certo modo e mai una squalifica. Eppure ho fatto sette Mondiali e tre Olimpiadi, senza contare le svariate Coppe Europa e Coppe del Mondo. Adesso voglio assolutamente rivedere la gara, analizzarla passo passo e capire se e dove posso aver sbagliato. Ma mi sembra tutto così assurdo. Un ritiro è una delusione, ma una squalifica del genere è qualcosa di inimmaginabile! E per come mi sento adesso, la voglia di continuare è davvero poca...".