Addio a Umberto Eco, padre della semiotica

Lo scrittore de "Il nome della rosa" è morto all'età di 84 anni. L'omaggio sui social network
Addio a Umberto Eco, padre della semiotica© Aldo liverani

TORINO - Il mondo della cultura piange la scomparsa di Umberto Eco. Lo scrittore, filosofo e semiologo aveva 84 anni. La notizia è stata data dalla famiglia a Repubblica. Il decesso è avvenuto alle 22:30 di ieri nell'abitazione dello scrittore.

LA VITA - Eco era nato ad Alessandria il 5 gennaio del 1932. Tra i suoi maggiori successi letterari "Il nome della rosa" del 1980 e "Il pendolo di Foucault" (1988). Il suo ultimo libro, 'Anno zerò, è stato pubblicato lo scorso anno da Bompiani. Oltre che di romanzi di successo internazionale, nella sua lunga carriera Eco è stato autore di numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia.

L'OMAGGIO SUI SOCIAL NETWORK - Nel suo ultimo tweet, datato lo scorso novembre, Umberto Eco scriveva "c'è un ritorno al cartaceo, il giornale non sparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere". E proprio i social network, nonostante la tarda ora in cui è giunta notizia della sua morte, celebrano il grande intellettuale. Sintetico il comunicato di Bompiani: "Lutto per la cultura, ci lascia Umberto Eco: Siamo addolorati". Giovanna Melandri aggiunge "Che tristezza la notizia della morte di Umberto Eco. Un grandissimo intellettuale e scrittore, una persona unica e speciale. Mancherà tanto". Anche la cantante Noemi affida le sue sensazioni ai social scrivendo: "Una parte della nostra cultura e letteratura. Ora tocca a noi. Saremo capaci di raccontarci così bene agli Italiani di domani?". "Nomina nuda tenemos. Addio professore". È il tweet di Roberto Saviano che esprime il suo cordoglio, citando l'ultima frase de Il Nome della Rosa ("noi possediamo solo nudi nomi"). Ma quello che salta più agli occhi è la quantità di messaggi lasciata da gente qualunque, lettori e studenti formatisi sui suoi libri, che ricordano Eco postando alcune citazioni. La più ricordata è quella che forse meglio rappresenta il motivo per cui uno scrittore non certo facile sia oggi ricordato come una rockstar: "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni".

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