TORINO - «Nostra figlia è morta». Lo ha detto lapidario Alberto Solesin, padre di Valeria la studentessa veneziana presente al teatro Bataclan. I genitori, che sono usciti per pochi minuti dalla loro abitazione a San Marcuola, nel centrale sestiere di Canareggio, hanno aggiunto: «Abbiamo la certezza ma manca solo per motivi burocratici l'ufficialità».
LA MADRE - «Era una persona meravigliosa: è l'unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento". Lo ha detto Luciana Milani, madre di Valeria Solesin. «Ricordate - ha detto ai giornalisti - che era una persona, un cittadina, una studiosa meravigliosa». Ha poi raccontato: «Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare. Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva». Dario, il fratello, sarebbe in viaggio per la capitale francese per le formalità necessarie per portare la salma in patria. Lo si apprende da fonti vicino alla famiglia, che al momento si è chiusa nel massimo riserbo.
BATACLAN - La notizia della morte della ragazza era stata anticipata all'Agi da Corrado Ravagnani, il padre di Andrea, il fidanzato trentino della giovane che si trovava con lei al momento della strage venerdì sera nella sala concerti a Parigi in cui 3 kamikaze hanno ucciso 89 persone. La coppia si trovava nel locale, al concerto, con la sorella di lui, Chiara e il fidanzato di quest'ultima Stefano Peretti di Verona. Al momento dell'attacco terroristico i quattro ragazzi sono scappati e si sono persi. Da allora non si avevano più notizie di Valeria.
I MESSAGGI - L'amica che da subito si era attivata per le ricerche, anche attraverso Facebook, ha deciso a sua volta il silenzio. In lacrime dice solo «sono distrutta, non voglio parlare». E sul suo profilo Fb scrive: «Domani ci sarà un domani. E dopo, ci sarà un dopo. E noi, resteremo in piedi: liberi, democratici, umani. Lei avrebbe voluto così? - si interroga - No, lei non pensava ad un dopo. Lei voleva solo vivere». Su Twitter arriva il messaggio di cordoglio del sindaco di Venezia. «A nome mio personale e di tutta la Città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di Valeria Solesin", scrive il primo cittadino Luigi Brugnaro. Anche Cecilia Strada, presidente di Emergency, ha un pensiero per la giovane vittima: «Tra le vittime di Parigi c'è una ragazza stupenda, per anni volontaria di Emergency: un abbraccio alla famiglia e buon vento, Valeria»
A nome mio personale e di tutta la Città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di #ValeriaSolesin. #preghiamoassieme
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) 15 Novembre 2015
tra le vittime di Parigi c'è una ragazza stupenda, per anni volontaria di @emergency_ong. un abbraccio alla famiglia. e buon vento, Valeria.
— Cecilia Strada (@cecilia_strada) 15 Novembre 2015
VALERIA SOLESIN - Diplomata al liceo scientifico Benedetti di Venezia, aveva conseguito la laurea a Trento e da quattro anni stava svolgendo un dottorato all'Istituto di Demografia dell'Università della Sorbona Parigi 1, Valeria Solesin aveva 28enne. Nell'ateneo francese si occupava di temi legati alla famiglia e ai bambini, oltre alla comparazione sociologica tra sistema francese e italiano. «Uno dei cervelli in fuga dall'Italia» dice un'amica dei genitori.