ROMA - Qualcuno ha scritto che quella dei Peanuts è, con ogni probabilità, la storia più lunga mai raccontata da un uomo solo, più lunga di qualunque poema epico o romanzo di Tolstoj. Schulz per primo non avrebbe mai ammesso un paragone del genere (scriveva «Non so come si possa scrivere qualcosa quando in giro c’è uno come John Updike»), ma senz’altro Charlie Brown, Snoopy e tutti i loro amici hanno raccontato dettagli intimi e psicologici e filosofici di vita vissuta a intere generazioni. A intrecciare il fumetto e la letteratura ha pensato proprio il film dei Peanuts nelle sale in questi giorni, Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts, raccontando come, per fare colpo sulla ragazza dai capelli rossi, il caro vecchio Charlie Brown scrive un commento a Guerra e pace di Tolstoj che la sorte ha voluto realizzasse proprio in coppia con lei che è fuori città perché andata a trovare i nonni. Se è vero che il fumetto e un grande romanzo non sono certe forme di espressione sovrapponibili, spesso nei Peanuts le due cose hanno confini molto liquidi.
IL ROMANZO DI SNOOPY - Una delle immagini più celebri della combriccola di personaggi unici inventati da Schulz è senz’altro Snoopy intento a scrivere a macchina sopra la sua cuccia. Un riferimento letterario che è nato esattamente il 12 luglio 1965 e termina trentacinque anni dopo, il 13 febbraio 2000, nell’ultima tavola domenicale che Schulz realizzò per accomiatarsi dai suoi lettori. Il brachetto raccontò innumerevoli avventure come il rammarico per le lettere di rifiuto degli editori o l’assenza stessa della risposta al suo ultimo “capolavoro” inviato per posta. La sua carriera di “celeberrimo scrittore di fama mondiale” si basa su una frase che costituisce l’incipit più celebre di tutte le sue storie: “It was a dark and stormy night” (“Era una notte buia e tempestosa”), che deriva da un cliché letterario utilizzato per la prima volta dal romanziere inglese Edward Bulwer-Lytton nella frase di apertura del romanzo Paul Clifford del 1830. Da allora l’incipit è stato oggetto di innumerevoli citazioni e parodie: in Italia abbiamo modo di leggerlo persino in versione siciliana nel Birraio di Preston di Andrea Camilleri. E a esso allude anche l’esordio de Il Nome della rosa, come ha affermato lo stesso Umberto Eco, fra i primi a riconoscere il valore e l’importanza culturale dei Peanuts. Nel 1971, l’editore Holt, Rinehart and Winston ha pubblicato un romanzo con questo titolo, attribuendolo a Snoopy (anche se in realtà fu opera di Schulz).
LE USCITE - Un’opera che oggi è in edicola grazie all’iniziativa del Corriere dello sport. Domani, 11 novembre, sarà la volta della seconda uscita dei Peanuts che riguarda il biennio di strisce del 1973-74, anni molto importanti per la cultura e la società americana. «A me interessa realizzare una striscia che dica qualcosa, che commenti i fatti della vita. Io sono un po’ di Charlie Brown, di Lucy e di tutti i personaggi. Sarebbe impossibile, in questo tipo di striscia, creare un personaggio che non sia, in qualche misura, una parte di te» (Charles Schulz). Così quegli anni turbolenti entrano nelle tavole di Charlie Brown e i suoi amici, come per quanto riguarda la lotta per la parità dei sessi. Sarà la celebre tennista Billie Jane King a scrivere l’introduzione al volume The Complete Peanuts dedicato a questo biennio, lei che nel 1973 sconfisse in un match esibizione il collega maschio Bobby Briggs. Anche a livello personale sono anni difficili per l’autore dei Peanuts: il divorzio dalla prima moglie, Joyce Halverson, madre dei suoi figli, e il matrimonio con la donna che resterà al suo fianco fino alla fine dei suoi giorni, Jean Forsyth Clyde. Ma come lo stesso Schulz evidenziò, furono i suoi anni più creativi, in cui regalò chicche uniche come la prima apparizione di Replica (nato, ma non visto, l’anno precedente) alla celebre storia di Charlie Brown con l’eritema a forma di palla da baseball; dalla scoperta sconvolgente da parte di Piperita Patty che Snoopy non è un “buffo bambino col nasone” alle prime escursioni del bracchetto scout; dall’amicizia di Sally con la sua scuola alla sfida tra Lucy e il piano per l’attenzione di Schroeder.