TORINO - Il Sermig a Torino, ma non solo a Torino, è sinonimo di impegno concreto per la pace, per chi ha bisogno di aiuto, per il prossimo in generale. Ad animarlo c'è, da sempre, Ernesto Olivero che stasera nel suo "Arsenale della Pace" ha celebrato il Servizio Missionario Giovani con l'incontro "Rendiamoci conto", al quale ha partecipato anche Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus ha sottolineato non solo gli straordinari risultati ottenuti dal Sermig nei suoi 50 anni di operato, ma anche il senso di responsabilità che l'azione di Ernesto Olivero ha saputo trasmettere: "Una responsabilità che si concretizza nell'attenzione verso i giovani, nell'integrazione e in uno sguardo verso il futuro. La rivoluzione del Sermig è sempre stato l'investimento sui giovani e una società sportiva ha responsabilità nei loro confronti. Il nostro esempio, l'ultimo, è quello della creazione di una scuola nel centro sportivo di Vinovo.
IL FUTURO - Agnelli ha poi parlato dell'aspetto dell'integrazione razziale: "Le persone che vengono qui all'Arsenale non hanno razza, colore. E così è per lo sport. L'impegno della Juventus in questo senso è dato dai due progetti Un calcio al razzismo e Gioca con me. Infine lo sguardo al futuro, dove era rivolta l'attenzione del Sermig quando è iniziato il suo percorso, guidato da una legittima ambizione. La stessa ambizione che deve guidarci oggi, in un momento tanto difficile per la nostra società, in una ricerca costante del miglioramento".