Marotta: "Questo ciclo non è arrivato neanche a metà, tutti vogliono restare"

L'ad dell'Inter: "Quando vendi passi per quello che vuole smobilitare e invece non è così. Siamo forti a prescindere da chi compriamo e chi vendiamo"

"Che grande emozione, qui c'è tutta l'essenza dell'Inter. Questi tifosi rappresentano una grandissima parte della città di Milano, È una giornata indimenticabile. Io ho vinto qualche titolo ma non potrà mai dimenticare questa giornata". Così l'amministratore delegato dell'Inter, Beppe Marotta, ai microfoni di Sky Sport. "Spesso si immagina che le società debbano essere ricche e dispendiose nel calciomercato - ha aggiunto il dirigente nerazzurro -. Io non sono di questo avviso, la prima cosa che conta è il senso di appartenenza, oltre a grande cultura del lavoro. Bisogna scegliere dei giocatori con senso di appartenenza, umiltà e coraggio di raggiungere risultati ambiziosi. Programmazione significa valorizzare risorse".

Le parole di Marotta sui festeggiamenti a Milano e il futuro

Poi sui festeggiamenti: "Mai vissuta un'emozione del genere - ha sottolineato Marotta -. Solo col Triplete ho visto una cosa del genere ma in tv". Marotta infine, si è soffermato sul futuro: "Questo ciclo non è arrivato neanche a metà, non esiste una situazione che ci generi ansia, non ci sono giocatori in scadenza. Non ci sono partenze all'orizzonte. Tutti vogliono restare e noi vogliamo confermare questi giocatori, tra cui quelli che avete citato (Lautaro e Barella, ndr)".

"Contrastare City e Real? Le idee sono complementari ad altri valori. Il nostro deve essere un mercato molto creativo. In questi anni abbiamo dimostrato di avere il coraggio del cambiamento, abbiamo cambiato 12 giocatori ad agosto, non è poco. Significa avere coraggio del cambiamento e non avere paura delle critiche. Il popolo interista ha grande passione, quando vendi passi per quello che vuole smobilitare e invece non è così. Siamo forti a prescindere da chi compriamo e chi vendiamo", ha concluso Marotta.

Le parole di Antonello sul nuovo stadio e Inzaghi

"Questa folla ripaga di tutto il lavoro fatto da noi che lavoriamo dietro le quinte. Noi ci chiamiamo il 'team around the team', l'arrivo di Beppe Marotta ha dato slancio ai risultati sportivi". Così amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello ai microfoni di Sky Sport. "Difficile lavorare con Zhang lontano? Il presidente Zhang ha dato ampia delega a tutti i manager, è una fortuna avere un presidente che ci lascia lavorare - ha sottolineato Antonello -. So che Zhang ci raggiungerà presto, lo aspettiamo. L'unica cosa difficile qui è trattenere le emozioni". Il dirigente nerazzurro ha anche parlato della questione stadio: "Il nuovo stadio? Con una piazza così, servirebbero 3 o 4 stadi - ha affermato -. Per noi è imprescindibile una struttura moderna. Lavoriamo su più fronti, il progetto Rozzano è più che sotto il nostro controllo. Vedremo cosa presenterà We Build per San Siro ma serve un impianto all'avanguardia. Un impianto moderno consente investimenti sulla squadra. Lo stadio è priorità assoluta dell'Inter".

Infine, su Inzaghi e le ambizioni europee: "È un grande manager, molto intelligente e si è inserito bene nel contesto aziendale. Con Simone c'è stata sintonia dall'inizio e i risultati lo dimostrano. Sostenibilità economica e competitività devono coesistere e non penalizzarsi. I risultati sportivi si possono raggiungere anche andando alla ricerca della sostenibilità. Questo è il percorso, non siamo gli unici a doverlo fare. Ma bisogna pensare in grande, solo sognando si raggiungono gli obiettivi. La scadenza del 20 maggio e il futuro tra Zhang e Oaktree? Sono in corso trattative, voglio dire ai tifosi di stare assolutamente tranquilli - ha concluso Antonello -. Non c'è alcuna criticità, la gestione del club è salda e solida".

Le parole di Ausilio: "Oggi non dobbiamo toccare gli equilibri"

"È pazzesco. Sono qui da tantissimi anni, non ho mai visto una cosa del genere". Così Piero Ausilio, direttore sportivo dell'Inter, ai microfoni di Sky Sport. "Questa squadra ha dimostrato ampiamente il suo valore - ha aggiunto il dirigente nerazzurro -. E per valore intendo morale, etica e senso di appartenenza. Non vogliamo fare danni, quando qualcosa funziona non bisogna toccare troppo. Siamo sempre stati protagonisti con Inzaghi, in Italia e in Europa. Oggi non dobbiamo toccare equilibri. Abbiamo inserito due calciatori che riteniamo siano assolutamente funzionali. Ora è meglio prendersi una pausa di riflessione e non comprare tanto per comprare". E sulle cessioni: "Cessioni? Ma chi cedi in questa squadra? Chi cedi? Io non cederei nessuno, di certo l'idea è di non cambiare troppo questa squadra", ha detto Ausilio.

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