"A livello di comunicazione non ne sbaglia una. È un vero esempio per i giovani, si fa voler bene, rasenta quasi la perfezione. Stiamo però attenti perché alla lunga la perfezione può diventare noiosa". Sono le parole, in un'intervista rilasciata alla rivista Oggi, dell'ex leggenda del tennis azzurro Adriano Panatta in merito alla crescita esponenziale di Jannik Sinner, giovane talento altoatesino numero due della classifica mondiale: "Se c'è uno che non vuole essere santificato è proprio lui. Quando dico che dobbiamo stare attenti, mi rivolgo ai media, non abbassiamo il livello scrivendo o dicendo qualsiasi cosa inutile. Leggo cose tipo: oggi Sinner si è fermato in allenamento per andare in bagno, cosa vorrà dire? Ma cosa caspita vorrà dire, che è andato a fare pipì no? In televisione la semifinale di Montecarlo tra Sinner e Tsitsipas ha superato per numero di spettatori le partite della Serie A. Quando mi incontrano, al posto di dirmi 'Ciao Adriano, come stai?', mi chiedono: 'È più forte Sinner o Alcaraz?'. Alcuni puristi storcono il naso, perché di tennis adesso parla anche chi non ha molte conoscenze di tecnica o punteggi. Mi infastidisce? Ma non scherziamo. L'interesse non fa male a nessuno, ne possono parlare tutti. Mi infastidisce piuttosto il continuo calcolo dei punti del ranking per capire quando e se Sinner diventerà numero uno del mondo. Per noi che abbiamo giocato non contano nulla questi discorsi. Sono calcoli che non fa Jannik, perché devono tormentarlo gli altri?".
La Sinner-mania, Medvedev e Serena Williams
"Medvedev si è detto impressionato dai progressi del servizio di Sinner, che è la cosa più difficile da migliorare? Quella di Medvedev è una castronata. Il servizio è proprio il colpo più facile da migliorare perché lo fai da fermo, servi quando vuoi tu, il movimento lo fai tu. Non devi adattarti a come la palla ti arriva dall'avversario, liftata, tagliata o da lontano. È questione di biomeccanica.
Ho fatto le pulci anche a Serena Williams, che ha esclamato 'Vorrei avere il dritto di Sinner'. Perché è il rovescio il colpo migliore di Jannik. Certo, il dritto stupisce perché quando lui tira certe spazzolate a 180 Km/h fa impressione, ma guardate come risponde di rovescio, non sbaglia mai da fondocampo, è questo che conta e che fa volume. È Sinner-mania anche a Treviso, nel mio circolo Adriano Panatta Racquet Clubì? È cresciuto l'interesse, i nostri campi sono sempre pieni. Per fare un'analisi precisa dobbiamo però aspettare le iscrizioni di settembre, quando inizieranno i nuovi corsi delle scuole tennis dedicati ai bambini e ai ragazzi", prosegue Panatta.