Bari, batti anche l'emergenza

I pugliesi hanno 2 punti di margine sulla zona playout, Iachini ne ha raccolti solo 7 nelle sue 7 uscite. E a Pasquetta, per la gara di Modena, l'attacco è tutto da inventare mentre Menez ha rescisso il contratto e Aramu è rientrato in lista al suo posto
Bari, batti anche l'emergenza© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - “I playoff? La classifica è corta e ci sono tante partite davanti, dobbiamo restare uniti e compatti perché secondo me ancora ci si può arrivare. Iachini è arrivato da poco tempo, sicuramente ha già dato una grossa impronta alla squadra. È la persona con cui andare avanti”. Così, Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, ha riassunto, in questi giorni della sosta in B, il momento che vivono i pugliesi. La sua analisi non manca certo di ottimismo, che non guasta mai. Anche se poi c’è la realtà. Che dice come al Bari siano rimasti soltanto due punti di margine sulla zona playout (i playoff, invece, distano 5 punti). E che a Pasquetta, quando tutta la B scenderà in campo dalle 12.30 alle 20.30, il Bari non può fallire l’impegno di Modena, quando si aprirà il turno all’ora di pranzo. La partita del Braglia sarà fra due squadre in grande difficoltà: il Modena di Bianco non vince da 8 partite, il Bari di Iachini ha messo insieme 7 punti nelle sue 7 uscite, troppo poco per sperare di chiudere la stagione senza ulteriori patemi, il cambio di passo s’impone. E Iachini dovrà inventarsi qualcosa, anche per fronteggiare l’emergenza in attacco: Diaw e Kallon sono infortunati, Nasti è squalificato, Menez ha appena rescisso il contratto, nella lista Over rientra Aramu (finora deludente, non gioca una partita da dicembre). E chissà in che condizioni sarà Puscas dopo gli impegni con la Nazionale rumena. Ci si aggrappa alla buona vena di Sibilli - in stagione l’unico giocatore offensivo sempre convincente anche quando in panchina c'erano Mignani o Marino - ma potrebbe tornare buono anche Akpa-Chukwu, il belga-nigeriano classe 2005, bomber della Primavera, utilizzato un paio di volte per pochi minuti ma al suo esordio in B, con Mignani in panchina, segnò la rete che evitò la sconfitta a Pisa. Resta il fatto che nell’arco della stagione, bastano le dita di una mano per contare le partite veramente convincenti del Bari, è questa l’incognita che più pesa sul finale di stagione. I mezzi per invertire una preoccupante tendenza ci sarebbero tutti. Ma è come se la squadra non avesse mai superato il “San Nicolazo” dello scorso 11 giugno, quando all’ultimo minuto il Bari perse la promozione in A, beffato dal Cagliari. davanti a quasi 60mila spettatori. Sono passati oltre nove mesi da quella serata stregata ma l'intera piazza barese non sembra aver ancora metabolizzato quello storico tonfo.

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