Toro, Moretti corre verso la carica di dg

Dopo i problemi extra campo dell’ultimo periodo Cairo vuole una persona che segua da vicino i giocatori: il dirigente continuerà a collaborare con Vagnati che resta responsabile dell’area tecnica ma avrà una supervisione sul resto

TORINO - Il Toro ricoprirà la casella di direttore generale, mancante dell’organigramma societario dopo l’addio di Antonio Comi, con Emiliano Moretti: il dirigente, in scadenza di contratto con Vagnati nel 2025, continuerà a collaborare sul mercato con lo stesso Vagnati come sta facendo sino ad oggi ma in più avrà il compito di supervisionare a livello comportamentale tutte le formazioni del club con un occhio di riguardo, ovviamente, alla prima squadra. Questa è l’idea di Urbano Cairo dopo gli ultimi episodi che si sono verificati all’interno dello spogliatoio che fanno seguito ad altri comportamenti del passato che hanno penalizzato a livello di immagine il club: come dimenticare la lite tra Vagnati e Juric che ha fatto il giro del mondo, i comportamenti indisciplinati di alcuni giocatori, l’episodio che ha coinvolto Demba Seck? Tutte situazioni che non dovranno più ripetersi.

Toro, carisma Moretti

Emiliano Moretti ha il carisma per poter ricoprire questo ruolo considerando le 175 presenze con la maglia granata. Tra le altre squadre della sua carriera c’è il Valencia (135 presenze), e il Genoa (107). Ha anche militato, dopo aver cominciato con la Lodigiani, nella Fiorentina, nel Modena, nel Bologna e nella Juventus (appena 8 presenze). Da calciatore ha vinto con la maglia azzurra la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene (2004) e nello stesso anno il titolo Europeo con l’Under 21. Vanta anche un primato: è il più anziano debuttante nella storia della nazionale italiana, avendo giocato la prima gara (amichevole) contro l’Albania, il 18 novembre 2014, all’età di 33 anni e 5 mesi.
Chi, allora, meglio di lui può ricoprire la carica vagante? In questo modo il patron valorizza le risorse interne con un personaggio competente ma, nello stesso tempo, molto apprezzato dai tifosi. Intanto Moretti in questi anni ha conseguito il patentino di allenatore e di direttore sportivo. Per Davide Vagnati - come dicevamo - non cambierà nulla. Manterrà sino al 2025, in attesa che Cairo gli prolunghi il contratto, la carica di responsabile dell’area tecnica e quella del mercato, con la speranza dei tifosi che arrivino giocatori che permettano al Toro di compiere l’atteso salto di qualità che neppure Juric è riuscito a fare come dimostra il decimo posto in classifica.

Toro, il nuovo allenatore

Adesso l’obiettivo è quello di dare al Toro che verrà un nuovo allenatore: come abbiamo detto più volte al primo posto nella lista preferenziale c’è Italiano della Fiorentina. Su di lui altri due club: il Napoli e il Bologna. De Laurentiis virerà su di lui nel caso (molto probabile) non riuscisse a prendere Antonio Conte. E il Bologna, che a meno di clamorosi colpi di scena disputerà la Champions e nella peggiore delle ipotesi comunque una competizione europea, lo ha messo nel mirino nel caso Thiago Motta andasse via. C’è chi assicura che l’allenatore rossoblù sia già in parola con la Juventus ma, al momento, questo sono solo voci anche se molto attendibili. Italiano, comunque, non è l’unico nome. Intriga, da molto tempo oramai, Raffaele Palladino che Cairo cercò di portare al Toro due stagione fa per affidargli la Primavera quando allenava i pari età dei brianzoli. Palladino è in scadenza di contratto con il Monza e quindi appetibile da diversi club. Altro obiettivo è Gilardino che, però, sta per rinnovare con il Genoa anche se nel suo nuovo contratto inserirà una clausola liberatoria. E infine non vanno trascurate le possibilità di Vanoli che sta facendo benissimo a Venezia tant’è che nell’ultima giornata di campionato si giocherà la Serie A diretta.

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