Fenomeno Orsato: le big in Europa, esiliato dalla macchina del fango in Italia

L'incredibile vicenda parallela dell'arbitro, stimatissimo all'estero e aggredito mediaticamente in Italia fino a finire ai margini dei big match
Fenomeno Orsato: le big in Europa, esiliato dalla macchina del fango in Italia

La pressoché unanime celebrazione sui nostri organi di informazione di Orsato, che saluta con le lacrime la sua lunga e prestigiosa carriera di arbitro internazionale, rappresenta l’ennesima perfetta dimostrazione dell’ipocrisia del racconto del calcio in Italia. Da arbitro al di sopra di ogni sospetto a grande colpevole, da simbolo dell’asservimento al potere a eccellente direttore di gara stimato in tutto il mondo: da queste parti possono raccontarti in tutti questi modi, a seconda delle esigenze, senza provare alcuna vergogna. Il paradosso si sublima già a ridosso del match che sembra possa addirittura valere per il titolo, Inter-Juventus dello scorso febbraio: ci si chiede come sia possibile che il miglior arbitro del mondo non possa essere designato per la partita più importante del campionato. “Come mai può arbitrare la semifinale del Mondiale ma non Inter-Juve?”.  Eh, come mai?

2016. Nella settimana che precede Juventus-Napoli, si consumano le solite polemiche pretestuose e preliminari rispetto alla sfida: in una seguita trasmissione televisiva uno dei noti polemisti presenti si oppone alla designazione di Rizzoli allo Stadium, ricordando Calciopoli e paventando chissà quali inghippi. Il popolo napoletano chiede la presenza di un direttore di gara più affidabile e meno influenzabile, Daniele Orsato di Schio. Il caso vuole che tale preghiera venga accontentata a causa di un infortunio al fischietto bolognese, che viene dunque sostituito dal secondo. Vince la Juve 1-0, con l’indimenticabile rete di Zaza a sancire il sorpasso bianconero sugli azzurri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La bufala del fratello di Orsato juventino

2018. Questa volta la sfida tra Juve e Napoli è intensa fino in fondo. I campani vincono a Torino all’ultimo minuto con la rete di Koulibaly all’ultimo minuto, che scatena entusiasmi e fuochi d’artificio. Mancano alcune partite e ai bianconeri resta un solo punto di vantaggio con il match di Milano con l’Inter alle porte: una partita nervosa, zeppa di episodi da entrambe le parti (a Orsato sfugge in diretta il fallo da rosso di Vecino, con inevitabile intervento del Var che fa esplodere San Siro), Pjanic già ammonito non viene sanzionato con il secondo cartellino giallo, la squadra di Allegri chiede un rigore e Skriniar butta già Higuain lanciato a rete senza alcun fischio arbitrale ma il problema è che alla fine vince in rimonta la Juve, che non muore letteralmente mai. Una partita da mille emozioni e decine di episodi ma nasce il mito del mancato rosso di Pjanic che costringe il Napoli a perdere in hotel il match del giorno dopo e permette ai dietrologi di esibirsi nella loro specialità preferita, la denuncia contro la Juve che ruba.

Ne fa le spese Orsato, che dalla sera stessa è vittima di un’aggressione mediatica senza precedenti (per un secondo giallo mancato nel secondo tempo): prime pagine sui “veleni”, “ira Inter, “la Procura si muove”. La vetta si raggiunge quando in copertina, con la scusa della “bufera social”, finisce il fratello juventino, con tanto di foto prese da facebook. Salvo poi scoprire che non si trattava del fratello. Ahia, che fare? Ma niente, una bella precisazione in un trafiletto nascosto, sicuramente non urlato ai quattro venti: “si raccontava di un certo Roberto Orsato definendolo “il fratello juventino” dell’arbitro Daniele Orsato, va precisato che si tratta solo di un parente alla lontana del direttore di gara”. Non sapremmo da dove partire: intanto, quale sarebbe il problema, se anche un arbitro avesse un fratello juventino? Meriterebbe quest’ultimo di finire sui giornali con le proprie foto da tifoso? E poi: prima di pubblicare le idiozie della “bufera social” e le immagini di una persona non nota, non si dovrebbe prima quantomeno procedere a un controllo? Ma no, peggio per lui.

La situazione inizia ad essere inquietante. “L'arbitro Orsato ha paura. Minacce anche agli omonimi: un pizzaiolo scambiato per il fratello e tempestato di chiamate. Carabinieri in paese”. L’incivile aggressione del paese dei moviolari non si ferma, alcuni celebri programmi televisivi chiederanno più volte l’audio “sparito” del Var, non sapendo neanche che sui cartellini gialli non vi è alcun possibile intervento di chi guarda i monitor. Perfino il procuratore federale dell’epoca, il tifoso napoletano Pecoraro, si unirà alla richiesta, creando confusione e sospetti.

La verità sugli inutili veleni, di Guido Vaciago

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Finali di Champions e semifinali Mondiali. Ma Inter-Juve...

2021. Sono passati tre anni, la vita scorre, la Juve ha continuato a vincere, abbiamo passato anche l’inferno del Covid e un giorno Orsato decide di andare ospite a Novantesimo Minuto. Una rivoluzione: c’è il miglior arbitro del mondo a disposizione (premiato 2020 dall'IFFHS), pronto a raccontarci la vita da direttore di gara e quella carriera straordinaria. Come sfruttiamo questa occasione? Che domande, proviamo a vedere se ci svela il mistero: “come mai tre anni fa non ha ammonito Pjanic?”.

Torniamo così al 2024, all’anno del desiderio di averlo come arbitro nel big match e delle celebrazioni per le sue lacrime dopo la semifinale di Champions. L’anno delle domande dei nostri media increduli: “perché in Italia non può arbitrare la partita più importante mentre nel mondo sì?”. Durante la sua carriera, Orsato ha superato il record italiano di presenze in partite di Champions League, dirigendo anche una finale oltre a semifinali di quel torneo e dei Campionati Mondiali di calcio. Sarà protagonista degli Europei in programma questa estate. In Italia, da quel giorno, non ha più arbitrato Inter-Juve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La pressoché unanime celebrazione sui nostri organi di informazione di Orsato, che saluta con le lacrime la sua lunga e prestigiosa carriera di arbitro internazionale, rappresenta l’ennesima perfetta dimostrazione dell’ipocrisia del racconto del calcio in Italia. Da arbitro al di sopra di ogni sospetto a grande colpevole, da simbolo dell’asservimento al potere a eccellente direttore di gara stimato in tutto il mondo: da queste parti possono raccontarti in tutti questi modi, a seconda delle esigenze, senza provare alcuna vergogna. Il paradosso si sublima già a ridosso del match che sembra possa addirittura valere per il titolo, Inter-Juventus dello scorso febbraio: ci si chiede come sia possibile che il miglior arbitro del mondo non possa essere designato per la partita più importante del campionato. “Come mai può arbitrare la semifinale del Mondiale ma non Inter-Juve?”.  Eh, come mai?

2016. Nella settimana che precede Juventus-Napoli, si consumano le solite polemiche pretestuose e preliminari rispetto alla sfida: in una seguita trasmissione televisiva uno dei noti polemisti presenti si oppone alla designazione di Rizzoli allo Stadium, ricordando Calciopoli e paventando chissà quali inghippi. Il popolo napoletano chiede la presenza di un direttore di gara più affidabile e meno influenzabile, Daniele Orsato di Schio. Il caso vuole che tale preghiera venga accontentata a causa di un infortunio al fischietto bolognese, che viene dunque sostituito dal secondo. Vince la Juve 1-0, con l’indimenticabile rete di Zaza a sancire il sorpasso bianconero sugli azzurri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Fenomeno Orsato: le big in Europa, esiliato dalla macchina del fango in Italia
2
La bufala del fratello di Orsato juventino
3
Finali di Champions e semifinali Mondiali. Ma Inter-Juve...